IL MAGAZINE DEDICATO ALLE
INVESTIGAZIONI & SCIENZE FORENSI

di:  

Il testamento colombiano di Berlusconi è un falso: ecco perché

Analizzato il testamento colombiano di Silvio Berlusconi che designava l’imprenditore Marco Di Nunzio fra gli eredi: il documento è un falso.

Dopo la morte di Silvio Berlusconi, si era parlato di un presunto testamento che avrebbe designato fra gli eredi l’imprenditore Marco Di Nunzio, piemontese ma residente in Colombia, che in virtù della sua attività di promozione di Forza Italia all’estero avrebbe avuto diritto, in base a un documento riportante la firma dell’ex Presidente del Consiglio, a 26 milioni di euro, oltre a imbarcazioni, immobili e a delle azioni di Fininvest. 

Un testamento che si è rivelato un falso. A fare la perizia sul documento è stato Stefano Martinazzo, Partner e Head of Forensic Accounting, Internal Audit & Litigation dell’agenzia investigativa Axerta. Lo abbiamo intervistato per capire come si è svolta l’indagine e come è arrivato alla conclusione che si trattava di testi alterati.

Come si è svolta la perizia sul testo di cui, se non erro, non esisteva un originale cartaceo? 

Posso confermare di aver ricevuto un incarico dal legale difensore di uno dei figli di Silvio Berlusconi finalizzato ad esaminare alcune email inviate da Marco Di Nunzio.

L’incarico ha avuto il fine di riscontrare le anomalie di tali documenti ed identificare segni di alterazione e/o manipolazione di quest’ultimi.

Senza entrare troppo nei dettagli e riportando solo le informazioni già pubblicate sui quotidiani nazionali, nel corso dei mesi di giugno e luglio 2023 Marco Di Nunzio ha inviato alcuni messaggi di posta elettronica ordinaria e certificata a diversi destinatari, contenenti in allegato documenti relativi ad un lascito in suo favore e ad un incarico di lavoro affidatogli dal Pres. Dott. Silvio Berlusconi.

Confermo anche che abbiamo esaminato il solo materiale digitale inviato da Di Nunzio a vari soggetti, tra i quali Fininvest, il Notaio Dott. Arrigo Roveda e altri professionisti milanesi.

Non sono a conoscenza dell’esistenza di originali cartacei.

Come è stato possibile verificare che il finto testamento era stato creato a tavolino e a risalire alla data di creazione? 

A prescindere dal caso in esame, in generale i documenti digitali vengono sottoposti a varie procedure di analisi con metodi di informatica forense in grado di stabilirne il grado di autenticità.

Per fare un esempio, si esaminano i cosiddetti “metadati” del file per risalire a tutta una serie di informazioni quali ad esempio l’identità dell’autore, la data di creazione, di ultima modifica, stampa e/o accesso.

In alcuni casi è possibile, grazie alla geolocalizzazione, risalire al luogo in cui il file è stato creato.

Preferisco però non entrare troppo negli aspetti tecnici in quanto favorirei chi utilizza questi sistemi di manipolazione documentale ai fini illeciti.

L’importante è sottolineare che tutte le analisi informatiche sono svolte con metodi  e protocolli tali da garantire che le risultanze possano essere utilizzabili nei processi penali e civili.

Ma sono così frequenti i casi di truffe grazie a documenti manipolati digitalmente?

Questa pratica è frequentissima. Infatti, con piccoli investimenti, sono ormai accessibili a tutti i software in grado di modificare qualsiasi documento per farlo risultare autentico.

Axerta, e in particolare il dipartimento di Forensic Accounting, Internal Audit & Litigation che mi onoro di dirigere, si è occupata di decine di casi di frode tentata grazie alla manipolazione digitale di prospetti contabili, estratti conto bancari, dettagli di dossier titoli, testamenti, contratti, fatture, ordini, relazioni tecniche estimative, eccetera.

Ci sono software in grado persino di modificare i metadati dei file.

Tuttavia, grazie al ricorso di metodi avanzati e aggiornati di analisi informatica, siamo sempre stati in gradi di risolvere positivamente i casi che ci sono stati affidati dai nostri clienti.

Per tornare al falso testamento di Di Nunzio, il documento presentava la firma di Berlusconi, come è stata inserita? 

L’inserimento di immagini, oggetti, timbri o altri elementi all’interno dei documenti in formato pdf o word, excel eccetera, sono identificabili sempre grazie alle tecniche di analisi informatica forense di cui dicevo prima.

Nel caso in esame posso solo dire che molti degli allegati alle email esaminate, riportavano firme inequivocabilmente identiche, così come i timbri e le relative sfumature posti su pagine diverse, combaciavano perfettamente.

E ciò è alquanto improbabile che si verifichi.

In un’occasione abbiamo anche riscontrato l’uso di un correttore per cancellare una parte di testo.

Immagino sia stata fatta anche un’indagine su Di Nunzio, che esito ha avuto?

Su questo aspetto preferisco non rispondere. Posso solo dire che solitamente le relazioni investigative di Axerta sono integrate dagli esiti delle indagini cosiddette OSINT (Open Source Intelligence).

Si tratta di una tecnica utilizzata per ottenere e raccogliere informazioni, dati e notizie da fonti aperte, accessibili grazie alla rete internet. È una vera e propria disciplina d’intelligence sempre più utilizzata che sfrutta sofisticati metodi di ricerca sul web al fine di integrare le informazioni ottenute con altri sistemi investigativi.

Durante l’indagine come sono stati i rapporti con la famiglia Berlusconi e gli eredi come hanno reagito alla notizia del falso? E ora cosa accadrà? Gli eredi procederanno contro Di Nunzio?

Anche a questa domanda preferisco non rispondere. La strategia legale è al momento in mano all’Avvocato difensore che sta promuovendo in tutte le sedi azioni a tutela dei propri assistiti.

In generale suggeriamo ai nostri clienti che vedono un proprio diritto minacciato di far valere in sede civile o penale gli esiti delle nostre investigazioni in quanto queste possono essere risolutrici con vantaggi in termini di risparmi economici e di tempo.

CONDIVI QUESTO ARTICOLO!

Iscriviti alla newsletter

    La tua email *

    Numero di cellulare

    Nome *

    Cognome *

    *

    *

    Inserisci sotto il seguente codice: captcha