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Odio sui social: le donne sono le più aggredite e offese

Per il settimo anno consecutivo, le donne sono il target più colpito delle ripetute ondate d’odio che avvengono sui social. Insulti, minacce, aggressività verbale sono all’ordine del giorno sulle piattaforme social, in particolare su X, l’ex Twitter.

Odio sui social: il 43,2% dei tweet negativi sono rivolti alle donne

Troia, puttana, sfigata, zoccola, mignotta, scrofa”: sono soltanto alcuni degli epiteti offensivi rivolti alle donne sulle piattaforme social. Ancora una volta, per sette anni di seguito, le donne si confermano l’obiettivo principale di chi aggredisce, offende e scredita le persone sui social, e nello specifico risulta il target più colpito su Twitter, quello che oggi è diventato X.

Lo dice Vox – Osservatorio Italiano sui Diritti, che ha pubblicato la “Mappa dell’intolleranza, realizzata in collaborazione con quattro atenei italiani che hanno raccolto e analizzato ben 629.151 tweet prodotti tra gennaio e ottobre 2022.

Del totale dei tweet esaminati, ben 583.067 sono stati catalogati come negativi, pari al 93%. Solo il 7% del campione conteneva contenuti neutri o positivi. Inoltre, dei negativi, ben 280.332 riguardavano le donne (il 43,2% del totale) con un distacco di dieci punti dal secondo cluster, i disabili (33,9%), e addirittura un gap di oltre 30 punti dai tweet d’odio nei confronti degli omosessuali (8,78%).

Chi sono le donne nel mirino degli haters

Gli attacchi verbali offensivi sui social colpiscono soprattutto le donne che esercitano il potere, politico o economico. Ma anche le donne “normali”. E non soltanto se fanno o dicono qualcosa di specifico. Anche se subiscono delle violenze, come nei casi estremi di femminicidi e aggressioni fisiche. Un atteggiamento che è diretta testimonianza, purtroppo, di una cultura ancora profondamente misogina e patriarcale.

Secondo lo studio di Vox, Bologna, Roma, Terni e Caserta sono le zone dove si concentrano maggiormente gli attacchi misogini. Tuttavia, tutta la Penisola è impregnata di questa subcultura discriminante, che dal mondo virtuale, molto spesso, finisce con l’influenzare anche quello reale, in modo anche grave.

Da molto tempo, ormai, i social sono diventati lo sfogatoio di rabbia e frustrazione da parte delle persone, che attaccano e inveiscono contro gli altri, senza lasciar spazio al dialogo e al confronto.

Francia, record europeo di contenuti violenti e illegali

L’odio sui social non è un fenomeno che riguarda solamente il nostro Paese, ma anche il resto del mondo. Nei primi giorni di novembre, X (ex Twitter) ha pubblicato il suo primo “Rapporto di trasparenza sul controllo dei contenuti“, richiesto dal regolamento DSA dell’Unione europea. Stando a quanto emerso dal documento, la Francia detiene il record europeo di contenuti violenti e illegali.

Il monitoraggio di X sui contenuti social in Francia ha portato alla cancellazione di 16.288 messaggi, contro i 7.160 della Germania e i 7.743 della Spagna, il Paese più attivo sulla rete in termini di utenti. In Francia sono stati cancellati quasi 4.300 messaggi legati a molestie e oltre 6.000 commenti violenti, che molto spesso hanno come vittime le donne e gli stranieri.

Forse è arrivato il momento di mettere in atto delle contromisure serie e severe contro chi compie questo genere di azioni.

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