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Decreto Caivano

Il Decreto Caivano diventa legge: tutte le novità del provvedimento

Contro il fenomeno delle baby gang e dell’abbandono scolastico arriva il Decreto Caivano, che mira a reprimere il disagio giovanile, la povertà educativa, la criminalità minorale e tutelare la loro sicurezza in ambito digitale.

Dopo alcuni gravi episodi, il Decreto Caivano diventa legge. Con la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, entrano in vigore le “Misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, nonché per la sicurezza dei minori in ambito digitale”.

Il decreto legge 15 settembre 2023 n. 123 mira a reprimere i violenti fenomeni delle baby gang e l’abbandono scolastico, introducendo un inasprimento delle sanzioni nei casi di spaccio e l’arresto in flagranza.

A gestire i 30 milioni di euro messi a disposizione del Governo per la riqualificazione urbana e sociale del Comune di Caivano sarà il dott. Fabio Ciciliano, nominato Commissario straordinario.

Le novità introdotte dal Decreto Caivano

Tra le novità introdotte dal Decreto troviamo il cosiddetto daspo urbano, che vieta l’accesso dei minori di almeno quattordici anni ad alcune aree particolari della città. In base al provvedimento, la notifica del divieto verrà fatta ai genitori e a chi eserciterà la potestà genitoriale. La comunicazione verrà inoltre trasmessa al Procuratore presso il Tribunale per le persone, i minorenni e le famiglie del luogo di residenza del minore.

La pena massima del divieto di rientro nei comuni da cui si è stati allontanati aumenta di un anno, mentre passa da nove anni a sei il limite temporale per la custodia cautelare, che riguarda sia gli indagati sia gli imputati minorenni.

Ulteriori modifiche apportate dal provvedimento legislativo interessano le pene di durata non superiore ai cinque anni, durante le cui indagini il Pubblico Ministero potrà optare per un percorso rieducativo o la messa in prova da uno a sei mesi.

Aumenta inoltre da tre a quattro anni la pena nel caso di porto non giustificato di armi o di strumenti atti ad offendere, mentre la soglia edittale per il traffico e la detenzione di sostanze stupefacenti sarà compresa da un minimo di un anno ad un massimo di cinque.

Nei casi di associazione mafiosa o associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, il Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie su richiesta del Pubblico Ministero potrà revocare la patria potestà dei genitori.

Per determinati soggetti di età superiore ai quattordici anni il Questore potrà proporre all’Autorità giudiziaria il divieto dell’utilizzo o il possesso i telefoni cellulari o altri dispositivi per le comunicazioni, qualora possano servire per condividere le condotte contestate.

Infine, per evitare l’abbandono scolastico, le famiglie saranno ritenute responsabili per le assenze ingiustificate. Oltre a rischiare fino a due anni di reclusione, è prevista la revoca dell’assegno di inclusione.

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