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Giustizia, l’intelligenza artificiale contro la lentezza dei tribunali

Deloitte ha realizzato un nuovo software, basato sull’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di snellire il comparto della giustizia in Italia

Ad oggi, l’intelligenza artificiale comincia ad essere impiegata in diversi ambiti e settori, non da meno quello della giustizia. Nei giorni scorsi, durante l’evento online “La giurisprudenza predittiva, dal cittadino alla Corte di Cassazione: le prospettive” è stato presentato un nuovo software che ha l’obiettivo di snellire il sistema giudiziario italiano. L’applicazione, che sfrutta l’intelligenza artificiale, è realizzata da Deloitte, su iniziativa della Corte d’Appello di Venezia e in collaborazione con l’università Ca’ Foscari. L’obiettivo è quello di accelerare la macchina della giustizia, sgravandola di quelle cause che fin dall’inizio hanno scarse probabilità di successo; ma che influiscono sulla lentezza dei nostri tribunali.

Grazie al software di Deloitte, un giudice o un avvocato (ma anche un comune cittadino) può ricevere, in tempo reale, un’indicazione precisa circa le possibilità di successo di una causa. Il sistema infatti è in grado di confrontare e analizzare le sentenze precedentemente emesse dal tribunale, caricate sul database del software e costantemente aggiornate. Come tutte le novità, il software di Deloitte ha raccolto pareri positivi, ma anche suscitato dubbi e perplessità. Nello specifico in merito alla possibilità che un privato possa accedervi liberamente, ma soprattutto sul destino del “fattore umano” circa le cause giudiziarie.

“Questi strumenti costituiranno sicuramente degli aiuti importanti” ha commentato il presidente della Corte di Cassazione, Pietro Curzio. “Tuttavia, non credo che la componente umana potrà mai essere sostituita. Questo perché la giustizia ha un elemento di umanità difficilmente azzerabile e perché tutti gli strumenti hanno bisogno di un input che proviene dall’uomo”. “Lasciare questo strumento nelle mani dei cittadini lo trovo rischioso” ha detto il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Venezia, Giuseppe Sacco. “Già oggi c’è chi cerca le cure ai propri mali su internet, temendo che un mal di schiena possa essere causato da un tumore, quando magari è dovuto da uno stiramento subito giocando a tennis”.

Tuttavia, non tutti la pensano allo stesso modo. “Il software di Deloitte è un’opportunità che ci porta nel futuro. Ci dà un modo di vedere e un approccio metodologico che la nostra struttura pubblica non ha” ha dichiarato la presidente della Corte d’Appello di Venezia, Ines Marini. “Certo, siamo noi a dover governare il sistema, ma non dobbiamo avere paura dell’aiuto del privato”.

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