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Omicidi in Italia in aumento, ma i livelli restano tra i più bassi d’Europa

Nel 2022, gli omicidi in Italia registrano un incremento del 6,2% rispetto all’anno precedente. Istat ha fornito un’analisi dettagliata con dati e tendenze sulle dinamiche e sulle motivazioni degli omicidi volontari nel nostro Paese. 

Omicidi in Italia in aumento del 6,2%: 9 su 10 sono commessi da uomini

Dopo alcuni anni di calo, gli omicidi in Italia sono tornati ad aumentare, registrando nel 2022 un incremento del 6,2% rispetto all’anno precedente. È quanto emerso da un’indagine dell’Istat che ha fornito una panoramica completa e approfondita sul numero dei delitti commessi nel nostro Paese.

Entrando nel merito dello studio, i dati indicano che nel 2022 in Italia si sono verificati ben 322 omicidi, di cui le vittime sono 126 donne e 196 uomini. Le donne adulte o anziane risultano più vulnerabili e colpite: a testimoniarlo si contano ben 61 femminicidi commessi dal partner o dall’ex partner. Più in generale su 126 donne uccise, 106 casi sono ascrivibili come femminicidio. Per quanto riguarda gli uomini, invece, i giovani risultano maggiormente esposti.

Il 77,6% delle vittime è di nazionalità italiana, mentre il 22,4% riguarda cittadini stranieri. A livello territoriale, il Mezzogiorno presenta una maggiore incidenza di delitti, con Campania e Calabria in testa. Viceversa, per tutte le regioni del Centro-Nord, ad eccezione della provincia autonoma di Trento, i valori si collocano al di sotto della media nazionale.

In dati evidenziano, inoltre, che il 93,7% degli assassini sono uomini, contro il 6,3% delle donne, riflettendo una profonda disparità di genere nella commissione del reato. In questo senso, diventa cruciale esaminare le radici culturali e sociali di tale divario, cercando soluzioni che promuovano la prevenzione alla violenza, soprattutto di genere.

Moventi e strumenti utilizzati per uccidere

Lo studio ha fornito un quadro esaustivo anche in merito alle principali motivazioni che spingono gli assassini ad uccidere e qual è l’arma più utilizzata.

Secondo i dati forniti dall’Istat, il 45,3% degli omicidi in Italia è dovuto a “liti, futili motivi e rancori personali”, altro tassello indicativo rispetto alla violenza interpersonale, di genere e domestica. Le armi da fuoco sono il mezzo più utilizzato per uccidere (37% dei casi), seguite dalle armi da taglio (32,6%). Rispetto agli omicidi legati alla criminalità organizzata, l’uso delle armi da fuoco è totalizzante.

Nonostante la diffusa preoccupazione circa l’aumento degli omicidi, Istat sottolinea comunque che il nostro Paese si attesta nelle zone basse a livello europeo. Nel 2021, infatti, l’Italia occupava il ventiduesimo posto su 27 paesi dell’Ue, con una media di 0,51 omicidi per 100.000 abitanti, a fronte di una media generale di 0,83.

Tuttavia, è necessario continuare a monitorare e contrastare alcuni specifici problemi, anche di natura culturale e sociale, al fine di garantire la sicurezza dei cittadini e delle cittadine italiani.

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