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Vincenzo Circosta: cos’è e cosa fa il consulente forense

Intervista a Vincenzo Circosta, consulente forense e vincitore del premio “Carriera Consulente Forense” alla quarta edizione degli Investigation & Forensic Awards

Sei stato premiato ai Forensic 2022 come consulente forense. Qual è il tuo lavoro?

“Iniziamo con le definizioni dalla Treccani. Consulenza: l’attività del consulente, come prestazione singola o saltuaria di consigli e pareri da parte di un esperto su materie di propria competenza, o come prestazione continuativa e professionale. Forense: che concerne il fòro, cioè l’attività giudiziaria e l’insieme delle persone che la esplicano: (…) In particolare, chimica forense (o legale), l’applicazione della chimica a problemi legali (…); psichiatria forense, il ricorso alla diagnostica psichiatrica, (…). Ricordiamo il consulente tecnico forense, professionista esperto in materie tecniche a supporto delle attività investigative. Ma vieppiù: l’ingegneria forense, l’informatica forense (Digital Forensics), le investigazioni scientifiche, svolte oltre che dalle Forze dell’Ordine, dagli investigatori privati muniti di autorizzazione di Polizia ex Art. 134, in ambito penale, che indagano con il necessario supporto di professionisti esperti in biologia forense, balistica forense, ecc”.

Nei tuoi 30 anni di carriera qual è stato l’incarico più difficile che hai affrontato? 

“Tra i numerosi importanti incarichi sviluppati nella mia lunga carriera posso citare un’indagine conferitami da una importante società multinazionale atta ad individuare gli autori di spionaggio industriale, ovvero il furto di informazioni riservate. Si trattava di brevetti, progetti e del piano strategico aziendale. L’indagine di controspionaggio industriale si realizzò con un lungo percorso di analisi e ricerca di prove ed ha comportato l’impiego di numerosi investigatori, oltre l’uso di tecnologie sofisticate. Scoperti gli artefici, sono stati consegnati gli elementi probatori ai legali dell’azienda. In giudizio la condanna dei colpevoli. Il danno presunto ammontava a diversi milioni di euro”.

Trent’anni di carriera: ma quando hai iniziato questo ruolo come veniva svolto? 

“Per quanto riguarda la Consulenza Tecnica, la figura dell’esperto a servizio della giustizia ha sempre avuto un ruolo di primo piano in tutte le epoche. La consulenza tecnica è un istituto del diritto processuale italiano collegato al mezzo di prova della perizia, attività esercitata, appunto, da un esperto, nei confronti del giudice (consulente tecnico d’ufficio) o delle parti (consulente tecnico di parte). La consulenza in ambito criminologico, investigativo e di sicurezza si è estesa è sempre più diffusa grazie anche alle nuove tecnologie. E a nuove figure professionali, come l’investigatore privato autorizzato alle indagini difensive, (Legge, 07/12/2000 n° 397, G.U. 01/03/2001), il Security Manager (UNI 10459:2017), il Criminologo Professionista (UNI 11783/2020)”.

Quanto è cambiato il tuo lavoro da quando hai iniziato a oggi? 

“Da quando ho iniziato sono cambiate tante cose. Il mondo del lavoro sta cambiando a un ritmo sempre più rapido, accelerato da una crescente spinta tecnologica e professionalizzante: conoscenze, competenze e abilità richieste dal mercato del lavoro. Non ho mai smesso di studiare, di mettere in discussione le mie conoscenze, perché la differenza nei risultati è data principalmente dalla preparazione e dalla conoscenza”.

Qual è il percorso formativo che va svolto, oggi come oggi, se si vuole intraprendere il tuo lavoro? 

“Oggi possiamo contare su nuovi percorsi di studio come la Laurea Triennale in Scienze Criminologiche e della Sicurezza, in Scienze dell’Investigazione, in Criminologia e investigazioni scientifiche, in Criminologia investigativa e forense; Laurea Magistrale in Scienze forensi e criminologiche, in Scienze Criminologiche Applicate all’Investigazione e alla Sicurezza; Scienze Giuridiche per la Criminologia, L’Investigazione e la Sicurezza. Ci sono poi corsi di laurea che possono dare le basi, ossia le facoltà di Psicologia, Sociologia, Medicina, Giurisprudenza. È tuttavia necessario fare successivamente Master e corsi di Alta Formazione universitaria. Negli anni, la professione ha visto cento e più declinazioni. Nel 2020, su iniziativa dell’AICIS (Associazione Italiana Criminologi per l’Investigazione e la Sicurezza) è stata pubblicata la norma UNI 11783, paradigma di riferimento per l’esercizio della professione, che indica le conoscenze, le competenze e le abilità richieste per poter qualificare un Criminologo. Ho avuto l’onore di esserne il Relatore, al fianco del Prof. Ugo Terracciano. Prevede un livello iniziale (criminologo) e due livelli avanzati (criminologo expert e senior). Nell’ambito degli ultimi due sono previste due diverse specializzazioni: in ‘criminologia generale’ e in ‘criminalistica’ “.

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