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Serial killer

Serial killer, perché uccidono?

I serial killer commettono atti di enorme crudeltà e ferocia. In alcuni casi lo fanno perché le esperienze vissute nell’infanzia li hanno traumatizzati a tal punto da sviluppare un comportamento deviante.  

I serial killer uccidono per soddisfare una loro pulsione. Secondo i dati, tra il 1900 e il 2015, le vittime di questi assassini seriali sono state soprattutto donne e uomini di razza bianca (3.646 e 3.004 individui). Il numero è più del doppio di donne e uomini di razza nera (1.172 e 1.160), ma anche superiore a quello di ispanici e asiatici, in misura nettamente inferiore.  

L’infanzia di un serial killer

Spesso sono le esperienze vissute durante l’infanzia o nell’adolescenza a innescare il comportamento da omicida seriale. In questo periodo della vita di una persona, i traumi possono provocare seri problemi nella salute fisica e mentale. Alla base ci sono molto spesso assenze importanti o l’essere stati vittima di sevizie.

I fattori che possono incidere sulla determinazione a uccidere sono numerosi. Confrontando la popolazione con i serial killer, emerge che su un campione di 50 assassini seriali:

  • gli abusi sessuali, fisici e psicologici costituiscono senza dubbio una componente importante;
  • la trascuratezza è un elemento che può influire ma allo stesso tempo non farlo;
  • non aver subito nessun tipo di abuso non può escludere del tutto la possibilità che un soggetto possa trasformarsi in un serial killer.

Tuttavia, si è visto come alcuni elementi possano in qualche modo influenzare il futuro comportamento seriale. Delle ricerche, infatti, hanno evidenziato che su un campione di 145 assassini seriali:

  •  i figli adottivi, l’alcolismo, coloro che hanno genitori separati o che presentano una qualche forma di dipendenza sessuale rappresentino fino al 40% della categoria;
  • più del 50% ha subito umiliazioni, violenze a livello familiare o ha avuto tendenze piromani.

Bambini che diventano mostri

Se riscontrati nell’infanzia o nell’adolescenza, certi elementi possono far supporre la possibile presenza di disturbi che potrebbero sfociare in una devianza.

Alcuni indicatori del futuro comportamento seriale possono essere:

  • l’isolamento sociale che, riscontrato dall’FBI nel 71% dei soggetti, porta l’autore a prendere le distanze da una realtà povera di stimoli. In questi casi, fantasie distorte finiscono con il prevalere;
  • la difficoltà ad apprendere che, contribuendo al fallimento scolastico, provoca in questi soggetti un’inquietudine interna;
  • i sintomi di danni neurologici causati da ferite o malattie, che spesso comportano un’improvvisa aggressività e/o personalità eccessiva;
  • i problemi con le autorità, che capita quando i bambini vengono affidati ad altri parenti o ad altre figure;
  • gli abusi di natura sessuale subiti da parenti o persone extrafamiliari, che portano i serial killer ad avere una forma di attrazione-repulsione per il sesso, diventando un pensiero ossessivo nella loro mente;
  • l’ossessione per il fuoco, la morte e il sangue. Per loro gli incendi dolosi sono giochi normali, che soddisfano sia la pulsione distruttiva sia quella sessuale.

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