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Il CdM istituisce il Garante dei diritti delle persone con disabilità: di cosa si occuperà?

Il Consiglio dei Ministri (CdM) ha istituito contro ogni forma di discriminazione il Garante dei diritti delle persone con disabilità. E’ il secondo decreto attuativo nell’ambito della Legge Delega sulla disabilità.

Lo scorso 17 luglio il Consiglio dei Ministri ha approvato con decreto legislativo l’istituzione del Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità. Si tratta del secondo provvedimento attuativo della Legge Delega sulla disabilità del 2021, presentato dal Ministero per le disabilità, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, Ministero del lavoro e delle politiche sociali e Ministero per la famiglia, la natalità e le pari opportunità. 

Il primo decreto, approvato a maggio, prevedeva la riqualificazione dei servizi pubblici per l’inclusione e l’accessibilità.

Con una nota, il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli ha dichiarato che la disposizione è un segnale concreto per le persone con disabilità e le loro famiglie. “Una figura fondamentale che promuove e tutela i diritti delle persone con disabilità. Dispone di autonomi poteri di organizzazione, di indipendenza amministrativa e non ha vincolo di subordinazione”.

Caratteristiche e finalità del Garante

Il Garante è un organismo collegiale formato da tre componenti, uno dei quali con funzioni di Presidente. Dotato di una comprovata professionalità e competenza, nonché un’elevata autonomia e indipendenza, dovrà:

– contrastare i fenomeni di discriminazione diretta e indiretta;

– raccogliere segnalazioni dalle persone con disabilità, dai loro rappresentanti, dai familiari e dalle associazioni;

– promuovere campagne di sensibilizzazione;

– proporre interventi;

– formulare raccomandazioni.

Dovrà agire in conformità con quanto previsto “dalle convenzioni internazionali, dal diritto dell’Unione europea e dalle norme nazionali”, svolgendo verifiche e visitando tra le altre le strutture che erogano servizi pubblici essenziali.

Senza alcun vincolo di subordinazione, è una figura che potrà emettere parere motivato nei casi di specifiche violazioni, proponendo ricorso all’autotutela amministrativa entro novanta giorni. Ad esempio, qualora si verifichino criticità per un mancato adeguamento nei piani di eliminazione delle barriere architettoniche o qualsiasi altra barriera che impedisca l’accesso agli edifici pubblici e aperti al pubblico.

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