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Le truffe emotive: tra vergogna, ingenuità e difficoltà a riconoscere queste trappole

Tutto ciò che non si vede ed è virtuale fa male e miete delle vittime. Quale è il confine tra reale e virtuale?

Il web è spesso raccontato come un luogo senza regole dove ogni utente può dire o fare quello che vuole. In realtà, le stesse regole di civile convivenza, così come le norme che tutelano dalla diffamazione alla violazione della dignità, valgono nella vita reale come sui social network. Non esistono zone franche dalle leggi e dal buon senso.

Non esiste più la connessione tra la vita “on-line” e quella “off-line“. Quello che si scrive e le immagini che si pubblicano sui social network hanno quasi sempre un riflesso diretto sulla vita di tutti i giorni, e nei rapporti con amici, familiari e colleghi. Ed è bene ricordare che l’effetto può non essere necessariamente immediato, ma ritardato nel tempo.

Come funziona e di cosa parliamo: il catfishing

Il termine, indica una persona che in rete crea un profilo fingendo di essere un’altra persona. Di solito utilizza un falso nome o si attribuisce un’altra identità al semplice scopo di truffare e prendere in giro. Questa tipologia di modus operandi è tipica e diffusa nel contesto delle truffe emotive o comunemente definite truffe d’amore.

All’interno di questa dinamica si stringe un forte rapporto tra vittima e carnefice, una sottomissione che arriva ad avere i tratti della dipendenza affettiva fino alla depressione. In alcuni casi fanno da sfondo pianti disperati se ritarda la risposta oppure non arriva nessun messaggio. Insicurezza, fragilità, il non sentirsi all’altezza o la paura di non essere abbastanza. Vi è una forte idealizzazione della persona, un’intimità importante con la stessa e una continuità nella comunicazione.

È facile identificare un profilo del genere: foto particolari, messaggi audio e voce del soggetto mai sentita, né collegamenti video. Solo messaggi di testo, nessuna chiamata. Tante proposte e appuntamenti fissati per poi non presentarsi mai e legare la vittima sempre più al truffatore seriale. Questa “truffa” gioca tanto sull’emotività di chi si trova coinvolto, donna o uomo non fa differenza, il trauma può essere in ogni caso, di forte impatto. In alcune situazioni si arriva anche ad estorcere soldi e forti contributi economici con scuse di malattie o problemi lavorativi che coinvolgono la persona aldilà dello schermo.

I casi di cronaca e i precedenti

Qualche giorno fa, abbiamo potuto leggere di Daniele, un ragazzo di 24 anni di Forlimpopoli morto suicida un anno fa dopo una vera e propria truffa affettiva. Per un anno ha intrattenuto una fitta comunicazione via social con Irene, il presunto fratello di lei e una sua cara amica. Peccato che, dall’altra parte del telefono, ci fosse un uomo di 64 anni. L’accusa è stata quella di sostituzione di persona come previsto dall’Art. 494 c.p.. Purtroppo nei giorni scorsi, un servizio televisivo ha portato alla luce i dettagli dell’uomo e della sua vita privata, tanto che lo stesso si è tolto la vita. Si è però riusciti a costruire tutto grazie alle chat e ai quasi ottomila messaggi scambiati tra i due.

Le truffe possono assumere contenuti differenti e sfociare in vere e proprie estorsioni di denaro, come successo qualche mese fa all’imprenditore veneziano Claudio Formenton che, dopo aver conosciuto online Olivia Martens, si è recato in Costa d’Avorio per un incontro dal vivo. È stato rapito tre giorni ed è stato richiesto un esoso contributo economico .

Una sorte simile, è stata riservata al pallavolista Roberto Cazzaniga, che ha denunciato una truffa durata quindici anni che lo ha privato economicamente e mentalmente. Riportando e conducendo con molta difficoltà la vicenda all’attenzione della cronaca giornalistica per sensibilizzare sempre più su questo delicato tema.

Un’altra vicenda sfociata nel gossip, senza tener conto delle conseguenze, riguarda la showgirl Pamela Prati che pubblicamente e candidamente qualche anno fa ha ammesso di avere una relazione con l’imprenditore Mark Caltagirone, dietro la cui figura gravitavano persone vicine alla showgirl che forse hanno approfittato anche del caos mediatico per ingigantire e creare un caso da compassione web. Una vicenda che tiene banco ancora oggi.

La legge e la difficoltà di riconoscere questi reati

Se ci spostiamo dal contesto nazionale, si parla di “Romance scam” termine che introduce la truffa sentimentale/amorosa come un raggiro che mira soprattutto ad estorcere denaro: ed è il caso di persone famose, sole o anziane. Ebbene, questa tipologia di truffa è stata riconosciuto, nell’ambito dei cyber reati in base alla sentenza 06/06/2019 n.25165 della II sezione Cassazione Penale *

Ricordiamo che esiste il reato di truffa, come previsto dall’Art.640 c.p.,  e anche il reato di sostituzione di persona Art.494 c.p., qualora si riscontri esclusivamente un condizionamento emotivo senza estorsione di denaro che però porta a situazioni particolari.

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