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Giustizia, oltre 95 mila persone vittima della lentezza dei tribunali

Negli ultimi cinque anni, lo Stato italiano ha pagato oltre mezzo miliardo di indennizzi per i ritardi nei processi: oltre 95 mila persone hanno atteso una sentenza più a lungo del dovuto

La giustizia italiana non ha mai brillato per velocità, questo lo si sapeva, tuttavia i numeri riportati dalla Ministra Cartabia sono a suo dire “esorbitanti”. Per via dei ritardi nei processi, lo Stato ha pagato 573 milioni e 779 mila euro di indennizzi negli ultimi 5 anni. Sono rimaste vittima della lentezza dei tribunali 95 mila 412 persone che, per ottenere una sentenza, hanno atteso più a lungo del dovuto. Senza contare che la gestione di tutte queste richieste di indennizzo, genera a sua volta dei ritardi. Un cane che si morde la coda e una montagna di soldi che potrebbero essere stati investiti per innovare la giustizia italiana che, invece, si trova tra gli ultimi posti in Europa per durata dei processi.

Ma non basta: l’Italia figura in fondo alla classifica europea anche per numero di magistrati. La situazione si è appesantita ulteriormente con la crisi pandemica, la chiusura dei tribunali e il blocco dei concorsi e delle assunzioni. In alcuni casi, come ad esempio per il Tribunale di Napoli, la situazione è divenuta insostenibile. Rosanna Ferreri, componente della segreteria di Fp Cgil Napoli, ha denunciato la pessima situazione in cui gravano gli uffici giudiziari partenopei. Riduzione del personale, mancate assunzioni e processi di informatizzazione mai avviati.

“Negli ultimi 10 anni” ha lamentato la Ferreri “c’è stata una riduzione del personale intorno al 30-40% rispetto ai fabbisogni. Da quando c’è stato il blocco delle assunzioni il personale si è ridotto notevolmente in tutti gli uffici. Inoltre, la maggior parte del personale ha una media d’età intorno ai 55-57 anni. C’è bisogno di una nuova riorganizzazione in termini di risorse umane in tutti gli uffici e, nello stesso tempo, di un processo di informatizzazione, che manca in questi uffici così come tutte quelle strutture idonee a far lavorare adeguatamente, e quindi anche in maniera più veloce, i dipendenti”. Per evitare ulteriori arretrati è necessario quindi intervenire in fretta. Anche perché, come ricorda la Ministra Cartabia, la lentezza dei tribunali non pesa soltanto sullo Stato e sui cittadini, ma scoraggia anche gli investitori stranieri che vogliono operare in Italia.

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