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Garante Privacy, ok al database centralizzato per antiriciclaggio

La Relazione tecnica del Mef sottoposta al Garante Privacy ritiene che la banca dati costituirebbe “un patrimonio informativo di rilievo” per le attività delle autorità competenti. Arriva il parere positivo da parte del Garante Privacy per la predisposizione di una banca dati centralizzata per prevenire azioni di riciclaggio relativamente ad introiti provenienti da attività criminose e di terrorismo.

Garante privacy: quali le sue indicazioni?

Il database sarà caratterizzato al suo interno da diversi documenti, capaci di valutare il rischio di riciclaggio inviati da commercialisti, avvocati, notai, consulenti del lavoro, pervenuti nell’espletamento delle loro attività professionali

Il sistema ha incluso e accolto anche diverse indicazioni fornite dal Garante Privacy nel corso dei dialoghi con il Ministro dell’Economie e delle Finanze (Mef), come quello di circoscrivere l’oggetto del sistema ai soli dati per i quali si prevede già una prescrizione di conservazione decennale.

Il Garante per la protezione dei dati personali, inoltre, con riferimento alla generazione dell’avviso che prevede la possibilità di adoperare sistemi automatizzati a richiesto al Ministero di affidarsi e rimettersi almeno ad una norma di natura regolamentare. L’obiettivo è quello di precisare la procedura e l’iter di sviluppo dell’alert e le conseguenti garanzie per gli interessati.

Ciò risulta consigliabile e raccomandabile perché l’alert potrebbero implicare un trattamento dei dati personali, riguardanti anche condanne penali o reati.

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