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Digitalizzazione sanità: cosa c’è da sapere sulle cartelle cliniche digitali e il Regolamento EHDS

Negli ultimi anni stiamo assistendo a una consistente digitalizzazione della sanità, con l’obiettivo di fornire una maggiore efficienza, accessibilità e qualità dei servizi erogati. Questi interventi contribuiranno a migliorare l’esperienza del paziente e la gestione complessiva del sistema sanitario.

Digitalizzazione sanità: cartelle cliniche digitali e Fascicolo Sanitario Elettronico

Nell’ultimo periodo, si sta verificando una rapida diffusione delle cartelle cliniche digitali che porteranno un incremento dell’efficienza delle strutture sanitarie facilitandone la consultazione da parte del personale sanitario e ottimizzando i tempi di attesa dei pazienti, al fine di garantire una maggiore qualità e rapidità nell’erogazione dei servizi sanitari. Al loro interno sono presenti i dati anagrafici e i dati clinici dell’assistito in modo tale da poter consultare l’anamnesi, la diagnosi, la terapia in atto e prescritta, gli esami diagnostici e strumentali sostenuti e le cure effettuate.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), invece, è un progetto portato avanti dal sistema sanitario nazionale. Al suo interno si trovano i dati identificativi e amministrativi del paziente, i referti, i verbali di pronto soccorso, le lettere di dimissione, il profilo sanitario sintetico, il dossier farmaceutico, il consenso/diniego alla donazione degli organi e dei tessuti e la stessa cartella clinica digitale. Per i medici costituisce un importante strumento di supporto, poiché contiene tutte le informazioni necessarie per accompagnare i pazienti nei percorsi di cura, riducendo notevolmente i tempi necessari allo scambio di informazioni.

Un passo in avanti in questo senso è stato compiuto di recente dal Parlamento e dal Consiglio europeo, i quali hanno raggiunto un accordo in merito al Regolamento sullo spazio europeo dei dati sanitari (EHDS).

Cos’è il Regolamento EHDS?

Il 24 aprile scorso il Parlamento europeo ha approvato il testo del Regolamento sullo spazio europeo dei dati sanitari (EHDS). Questo documento consentirà all’UE lo scambio, l’utilizzo e il riutilizzo dei dati sanitari, così da poterne sfruttare appieno le potenzialità. Ora, rimane solo da aspettare l’adozione formale da parte del Consiglio europeo e la pubblicazione in Gazzetta che dovrebbe avvenire in autunno.

Gli obiettivi del regolamento sono:

  • Garantire alle persone il diritto di gestire i propri dati sanitari e facilitare lo scambio di informazioni per migliorare l’assistenza sanitaria in tutti i paesi dell’UE.
  • Creare un sistema affidabile, coerente ed efficiente per il riutilizzo dei dati sanitari in settori come la ricerca, l’innovazione, la formulazione delle politiche e le attività normative.
  • Realizzare un mercato unico dei dati sanitari, condividendo le cartelle cliniche e rendendole di portata europea.

Le principali criticità

Nonostante le opportunità offerte dalla digitalizzazione della sanità, ci sono però ancora grandi ostacoli da affrontare.

Tra le principali criticità c’è la resistenza al cambiamento da parte delle persone. L’accettazione delle nuove tecnologie può essere difficile sia per i professionisti sanitari che per i pazienti. Questo avviene soprattutto nei paesi dove le soluzioni digitali avanzate sono meno comuni. In Italia il problema è particolarmente rilevante per via delle scarse competenze digitali dei professionisti sanitari. Fino a poco tempo fa, infatti, agli stessi veniva richiesto, in ambito delle competenze informatiche, la sola raccolta e archiviazione dei dati.

Un’altra preoccupazione riguarda la protezione dei dati dei pazienti. Queste informazioni richiedono particolare attenzione per evitare che la loro sicurezza venga violata causando gravi conseguenze per le persone coinvolte. In questo senso, il settore sanitario negli ultimi anni è diventato una calamita per i criminali del web.

Concludendo, è possibile affermare che questo processo di digitalizzazione porta con sé sia dei vantaggi che dei svantaggi. Non potendolo arrestare o rallentare, risulta necessario formare in modo adeguato gli operatori sanitari e, col tempo, realizzare dei sistemi di gestione dati progettati con la massima attenzione alla privacy e alla sicurezza.

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