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Capelli rasta, rossi o treccine: in Francia una legge contro chi discrimina per la capigliatura

L’Assemblée Nationale ha approvato un disegno di legge contro chi discrimina in base alla capigliatura. La nuova normativa ha acceso un forte dibattito in Francia tra chi la considera una legge necessaria e chi una perdita di tempo.

Francia: via libera per la legge contro chi discrimina per la capigliatura

Si può discriminare un candidato perché porta le treccine o i rasta? In Francia potrebbe essere vietato.

Giovedì 28 marzo, l’Assemblée Nationale ha approvato con 44 voti favorevoli e 2 contrari una proposta di legge contro la discriminazione basata sulla capigliatura, suscitando opinioni contrastanti sulla sua necessità e rilevanza nell’attuale contesto sociale.

La misura, promossa dal gruppo indipendente Liot, mira a impedire ai datori di lavoro di costringere le persone, soprattutto le donne di colore, a modificare la loro acconciatura per aderire a standard eurocentrici. Secondo i sostenitori, le persone con rasta, treccine o colori particolari si sentirebbero obbligate a modificare la propria capigliatura per evitare discriminazioni, stereotipi e pregiudizi.

È il caso, ad esempio, di Kenza Bel Kenadil che sui social ha denunciato i tentativi di ghettizzazione da parte del datore di lavoro per via dei suoi capelli ricci in stile afroamericano. “Non sono professionali, sono sporchi e selvaggi”, l’accusa del capo nei suoi confronti.

Un’iniziativa necessaria o un eccesso di sensibilità?

Il progetto di legge, firmato dal deputato Olivier Serva, originario dell’isola di Guadalupa, punisce qualsiasi forma di discriminazione sul posto di lavoro basata sull’acconciatura. Si tratta di una normativa simile a quella già in vigore negli Stati Uniti e nel Regno Unito e serve a contrastare le discriminazioni basate sui tagli di capelli considerati “troppo originali e non convenzionali”.

Serva ha dichiarato che si tratta di una misura necessaria rispetto a quanto accade oggi in ambito lavorativo, sottolineando la necessità di tutelare la diversità e il rispetto dell’individualità.

Tuttavia, non tutti condividono questa opinione. Les Republicains, il partito di opposizione, ha espresso ferma contrarietà all’iniziativa, sollevando dubbi sulla sua reale utilità e criticando l’ipersensibilità dell’epoca.

Negli Stati Uniti 2 donne su 3 cambiano i capelli per un colloquio di lavoro

Il dibattito sulla legge contro la discriminazione basata sull’acconciatura ha evidenziato profonde divisioni all’interno della società francese, ma non solo. Durante il dibattito parlamentare sono state riportare diverse discriminazioni subite da persone nere e no, in base al tipo di capelli.

Uno studio del 2023, condotto negli Stati Uniti, ha evidenziato che due donne su tre cambiano i capelli per un colloquio di lavoro. E che i capelli delle donne nere hanno una probabilità 2,5 volte maggiore di essere considerati poco professionali. Alcuni deputati hanno anche citato una sentenza del 2022 della Corte di Cassazione, secondo cui Air France aveva discriminato uno dei suoi steward che portava le trecce afro.

Il confronto tra sostenitori e oppositori della legge promette di inasprire ulteriormente il dibattito politico in Francia. Soprattutto quando il progetto di legge sarà sottoposto al Senato, dove però la destra è maggioritaria.

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