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Allarme sextortion in crescita: 136 casi nel 2023

Nel 2023 la Polizia Postale ha rilevato un progressivo aumento del sextortion, in particolare sui minori. I bambini coinvolti sono sempre più piccoli, molti hanno meno di 9 anni. Risultano in calo, invece, i casi di cyberbullismo e i cyber attacchi.

Sextortion su minori: le vittime hanno meno di 9 anni

Il sextortion rappresenta un grave reato ai danni di adulti e minori e fa leva sulla fragilità delle vittime. Generalmente, avviene attraverso uno scambio di messaggi sui social, dove i malintenzionati (che si spacciano per persone comuni, simpatiche e gentili) mostrano il loro apprezzamento nei confronti delle foto pubblicate dalle vittime. Il “gioco” prosegue successivamente con la richiesta di immagini intime, fino ad arrivare al ricatto vero e proprio, in cui viene chiesto del denaro in cambio della mancata divulgazione delle foto.

Rispetto all’anno appena concluso, la Polizia Postale ha diffuso i dati relativi al Rapporto 2023 sulla sicurezza in rete. I casi di sextortion a danno di minori sono aumentati rispetto all’anno precedente: 136 casi nel 2023 contro i 130 del 2022. Questo fenomeno solitamente colpisce le persone adulte, ma le vittime minorenni sono in costante aumento: la maggior parte dei ragazzi coinvolti, prevalentemente maschi, ha un’età compresa tra i 14 e i 17 anni.

I principali effetti lesivi dovuti al sextortion sono la vergogna, la paura e la frustrazione, generati dalle minacce e dall’eventuale diffusione delle immagini intime. Tuttavia, il numero degli adescamenti online risulta in calo, ma nella maggior parte dei casi riguarda ragazzi in età preadolescenziale, di età compresa tra i 10 e i 13 anni (206 casi su 351). 

Cresce, inoltre, il numero di vittime sotto l’età di 9 anni, a causa del prematuro e trascurato accesso alla rete. Dal 1° gennaio al 21 dicembre 2023, i minorenni con meno di 9 anni coinvolti in adescamenti online sono stati 31, ossia il 9% dei casi presi in esame dalla Polizia Postale.

Cyberbullismo, cyber attacchi e cyberterrorismo

L’operato della Polizia Postale non si limita soltanto al contrasto al sextortion, ma anche a quello del cyberbullismo e dei cyber attacchi.

Per quanto riguarda il fenomeno del cyberbullismo, il trend risulta fortunatamente in calo. Nel 2023 i casi di cyberbullismo sono stati 284, contro i 323 dell’anno precedente. Il ritorno alla vita “normale”, priva delle forti restrizioni dovute dalla pandemia, sembra aver avuto un’influenza positiva sulle interazioni sociali e le relazioni tra giovani. Inoltre, “la costante opera di sensibilizzazione svolta dalla Polizia Postale, così come da altre istituzioni e organizzazioni del terzo settore, presso le strutture scolastiche, sembra abbia mantenuto alta l’attenzione degli adulti e dei ragazzi stessi sulla necessità di agire responsabilmente e correttamente in rete”.

Per quanto riguarda, invece, i cyber attacchi alle infrastrutture critiche, alle aziende, alle istituzioni e ai privati, la Polizia Postale ha registrato un calo del 7% rispetto all’anno precedente. Per di più, in ottica di antiterrorismo online, sono stati oscurati ben 2.600 siti caratterizzati da contenuto illecito. Si tratta di un numero pari a sette volte tanto rispetto a quello registrato nel 2022, pari a 321.

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