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Accesso al porno da parte di minori: la proposta del Regno Unito

Per limitare l’accesso ai porno online da parte dei minori, il Regno Unito sta pensando di utilizzare il riconoscimento facciale per verificare l’età dell’utente. Tuttavia, in molti hanno manifestato preoccupazione per la privacy dei consumatori.

Accesso al porno da parte dei minori: l’età media è di 13 anni

Il tema dell’accessibilità a contenuti pornografici da parte dei minorenni è una questione molto delicata e particolarmente sentita sia nel dibattito pubblico che politico. L’età media in cui i ragazzi iniziano a fruire di questi contenuti è sempre più bassa e l’esigenza di porre un limite a questo fenomeno è pressoché imprescindibile.

Recenti studi, hanno dimostrato che l’età media in cui i ragazzini vengono introdotti nel mondo del porno si aggira intorno ai 13 anni. Più di un quarto (27%) ha guardato un porno online per la prima volta intorno agli 11 anni. Il 10% lo ha fatto ad appena 9 anni. Diverse ricerche evidenziano, inoltre, che il 79% dei minorenni ha avuto a che fare con contenuti pornografici violenti.

Anche in Italia, la situazione non appare così diversa. Un minore su due accede regolarmente a contenuti pornografici in rete. Se prima, l’età media di questi ragazzini si attestava tra i 14 e i 17 anni, ora è scesa tra gli 8 e gli 11. Un fenomeno particolarmente preoccupante che, finora, gli attuali sistemi di sicurezza e autenticazione non sono riusciti ad arginare.

Nel Regno Unito si pensa al riconoscimento biometrico

Negli ultimi giorni, l’Ofcom, l’autorità che regola le comunicazioni nel Regno Unito, ha pubblicato una bozza di linee guida relative alla regolamentazione dell’accesso a contenuti pornografici da parte dei minori, che contiene anche alcune soluzioni per “determinare correttamente se l’utente è un bambino o meno”.

Tra le proposte dell’organizzazione, c’è quella di chiedere agli utenti di acconsentire alla condivisione delle informazioni bancarie per verificare la maggiore età oppure verificare l’identità dell’utente attraverso il confronto con la foto scansionata presente nel documento d’identità. La proposta che sta prendendo più piede, però, è quella di utilizzare la scansione facciale, in modo da individuare le caratteristiche fisionomiche dell’utente e stimarne l’età.

Una soluzione efficace, che tuttavia sta sollevando molta preoccupazione riguardo a un’eventuale violazione della privacy dei consumatori. Secondo Aylo, proprietario di Pornhub “Qualsiasi normativa che imponga a centinaia di migliaia di siti per adulti di raccogliere quantità significative di informazioni personali altamente sensibili sta mettendo a repentaglio la sicurezza degli utenti”.

Si tratta di una questione piuttosto spinosa, che farà molto discutere nei prossimi mesi. Come proteggere i minori e, al tempo stesso, difendere la privacy degli utenti che usufruiscono di questi servizi?

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