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I rappresentanti della Sicurezza: istituzioni indifferenti al settore

Durante l’evento di presentazione di SecureNews, i rappresentanti di AISS, FederSicurezza e ONISSF hanno evidenziato l’indifferenza delle Istituzioni nei confronti del settore della sicurezza privata

Giovedì 1 ottobre è stato il giorno della presentazione ufficiale di CreditNews, ForensicNews, SecureNews ed HRnews, i nuovi magazine online di StopSecret Editore dedicati rispettivamente a credito, investigazioni private e scienze forensi, sicurezza privata e risorse umane. All’evento, in diretta streaming, hanno partecipato le associazioni di categoria dei vari settori. Per il comparto della sicurezza privata hanno presenziato AISS, FederSicurezza e ONISSF. Dopo una breve introduzione dedicata ai 4 nuovi magazine, la parola è andata ai rappresentanti delle associazioni della vigilanza e della sicurezza privata. Guarda il video con le dichiarazioni dei rappresentanti del mondo della sicurezza e vigilanza su Secure TV

Minimo comun denominatore del dibattito: il rapporto con le Istituzioni. Soprattutto in un momento delicato come questo in cui l’opinione pubblica e le contingenze dovute alla pandemia da covid19 richiedono maggiore controllo e sicurezza nel territorio. Franco Cecconi, Presidente di AISS ha sottolineato che il Governo ha avuto “un approccio determinante alla pandemia, ma non ha dato gli input necessari agli istituti di vigilanza privata”, che ad oggi sono fondamentali per la sicurezza pubblica. Luigi Gabriele ha parlato invece di vera e propria “volontà da parte delle Istituzioni di fare a meno di noi”. Nonostante il mondo della vigilanza privata non abbia mai smesso di lavorare, nonostante sia un settore primario, in espansione e che crea occupazione, “la sicurezza offre un prodotto che tutti vogliono, ma che non vogliono pagare quello che costa a un imprenditore”.

Ed è proprio questo un altro tema importante toccato da AISS, FederSicurezza e ONISSF: l’abusivismo, il mancato rispetto delle norme, le gare al ribasso e il deprezzamento del lavoro. Roberto Gobbi richiama l’attenzione su questo punto: “I committenti non vogliono spendere soldi. Se non si interviene sul committente è come un cane che si morde la coda. Le gare al ribasso portano all’illegalità”. Cecconi fa l’esempio dei volontari messi a svolgere i compiti che per legge spettano agli operatori della vigilanza privata, in possesso della licenza ex art.104 TULPS. Una situazione che deve cambiare al più presto. In questo senso ONISSF si è detta pronta “a portare all’attenzione del legislatore delle disposizioni di legge iniziando dagli addetti al controllo, fino a tutti quelli che fanno parte della sicurezza sussidiaria”.

Guarda il video con le dichiarazioni dei rappresentanti del mondo della sicurezza e vigilanza su Secure TV

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