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Sicurezza: crimini informatici in aumento, calano gli altri reati

Nel primo semestre del 2020 i delitti in Italia sono scesi del 25,9%. Tuttavia, nonostante il virus, i crimini informatici sono aumentati

Non è un segreto: il covid19 ha favorito l’ascesa dei crimini informatici. Tuttavia, per quanto riguarda le altre tipologie di reati si segnala una sostanziale riduzione, fatta eccezione per spaccio, contrabbando e usura. È questa la fotografia scattata dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno in merito ai delitti commessi e denunciati nel nostro Paese nei primi sei mesi dell’anno. “Le limitazioni alla libertà di circolazione sono state un fatto eccezionale, che ovviamente ha influito su alcune forme di criminalità” ha detto Stefano Delfini, direttore del servizio di analisi criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale.

In buona sostanza, i delitti complessivi sono diminuiti del 25,9%. Un calo netto è stato registrato da furti e rapine, con valori che oscillano tra il 30 e il 50 per cento in base alla tipologia di reato. Calano anche i numeri in merito allo sfruttamento della prostituzione e della pornografia minorile (-29,9%); la contraffazione di marchi e prodotti industriali (-49,3%); la violazione alla proprietà intellettuale (-44,4%). Meno evidente invece la diminuzione di minacce, percosse e violenze sulle donne (rispettivamente -13,4%; -13,5%; -22,1%)

Tornando ai reati che hanno continuato a prosperare nonostante la pandemia, troviamo in testa alla classifica i crimini informatici. Furti d’identià e di informazioni riservate hanno segnato un +23,3%, mentre la categoria truffe e frodi informatiche è salita dello 0,9%. Secondo quanto riportato dalla direzione centrale della Polizia Criminale, sono 52 le denunce quotidiane per crimini informatici pervenute alle forze dell’ordine. A queste si aggiungono 589 truffe e frodi online denunciate ogni giorno. In questi mesi di clausura forzata e restrizioni, gli hacker hanno potuto banchettare liberamente, grazie anche ad un uso massivo dei dispositivi tecnologici. Infine, sono aumentati lo spaccio di stupefacenti (+5,9%) e il contrabbando (+6,7%). Allarmate anche il dato che riguarda l’usura, +9,8 %, termometro degli effetti della crisi sanitaria su una parte dei cittadini italiani.

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