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indagini aziendali

L’abuso di smart working vale il 40% degli illeciti aziendali

Nell’ultimo periodo, tra le indagini aziendali, spiccano il controllo dei lavoratori in smart working e le indagini pre-assunzione, per verificare l’idoneità di un potenziale candidato

Con l’emergenza sanitaria, il mondo del lavoro è cambiato radicalmente, con evidenti ripercussioni sulle abitudini e sui modelli organizzativi aziendali. Lo smart working è stato adottato da circa l’80% delle aziende. Tuttavia, rimane aperta la questione relativa alla possibilità di controllare il dipendente finché lavora da casa. I dati dicono che il 40% degli illeciti aziendali riguarda appunto l’abuso del lavoro da remoto. Per correre ai ripari, le imprese si sono dotate di specifici software per monitorare il tempo che i lavoratori passano davanti al pc. In alcuni casi, invece, si avvalgono della collaborazione di società d’investigazioni private, che svolgono attività d’indagine in ambito aziendale.

Nel corso degli anni, la partnership tra aziende (e pubblica amministrazione) e agenzie investigative è cresciuta in modo considerevole. Questa collaborazione sta dando i suoi frutti. Ad esempio, per contrastare fenomeni purtroppo molto diffusi come l’assenteismo, l’abuso dei permessi 104 e la falsa malattia. Come si evince dalle cronache nazionali, le indagini private hanno permesso a imprenditori e dirigenti d’azienda di scoprire eventuali illeciti commessi dai dipendenti e di intervenire in modo adeguato, talvolta con il licenziamento per giusta causa. Le prove raccolte, infatti, possono essere utilizzare dal datore di lavoro in sede di giudizio, mentre operato dell’investigatore privato è stato legittimato, più volte, anche dalla Cassazione.

Oltre alle indagini di verifica, le agenzie investigative possono svolgere anche attività preventiva. Un esempio in questo senso sono le indagini pre-assunzione. Valutare l’affidabilità di candidato non è mai semplice. Raramente le aziende dispongono di tutte le informazioni necessarie per prendere una decisione in piena consapevolezza. Le indagini pre-assunzione servono proprio a questo, per definire un quadro dettagliato del potenziale candidato, sia per quanto riguarda i suoi trascorsi professionali, sia per il suo comportamento in ambito extra lavorativo. Nell’era dei social media, infatti, è possibile ottenere informazioni utili sulle credenze e sulle opinioni delle persone. Al di là delle competenze professionali, prima di assumere una nuova risorsa, è sempre opportuno verificare che i suoi valori siano in linea con le aspettative aziendali. In caso contrario, l’azienda potrebbe risentirne anche sul piano reputazionale e d’immagine.

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