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La fede tra business e preghiera: la Madonna di Trevignano e le lacrime di sangue

La statua della Madonna che lacrima: una storia che si ripete nel tempo e questa volta si è rappresentata a Trevignano Romano. Cosa sappiamo della veggente e di ciò che sta crescendo intorno a questa nuova vicenda.

Le cronache ci hanno ormai abituato a questi fenomeni ben diffusi: si parla di business e di fede. In realtà abbiamo sempre assistito a notizie inerenti le Madonne che piangono sangue e alle apparizioni in modo del tutto causale e particolare. E’ facile ritornare indietro nel tempo e ricordare come la vicenda della Madonna di Civitavecchia tra i 2 e il 6 febbraio del 1995, pianse ben tredici volte lacrime di sangue. Tutte le analisi però, confermarono come si trattasse di sangue umano maschile.

Il caso di Trevignano Romano e le accuse

Trevignano Romano è un piccolo paesino in provincia di Roma che si affaccia sul lago di Bracciano, località di interesse turistico che da settimane è diventata meta di pellegrinaggio tra fede e curiosità, favorito sicuramente dai social e da trasmissioni televisive.

In questo piccolo paesino vive Maria Giuseppina Scarpulla, in arte Gisella Cardia, veggente siciliana che da qualche settimana si è fatta conoscere rimbalzando alle cronache e attirando curiosi e fedeli, proprio a Trevignano.

Secondo le ricostruzioni riportate dai vari organi di stampa, la donna sostiene di vedere una volta al mese la Madonna che le lascia messaggi da veicolare ai fedeli. La veggente ha anche raccontato – e le foto diffuse sui social lo dimostrano- di assistere a frequenti lacrimazioni di sangue sul volto della vergine tanto da essere lei stessa vittima di stimmate di sangue e segni .

Nel mese di marzo, proprio a seguito delle continue diffusioni e notizie indiscriminate sulla vicenda, la Diocesi di Civita Castellana ha annunciato una indagine, al solo scopo di approfondire questa vicenda e il carattere di questi eventi “divini”, con una commissione composta da un teologo, un mariologo, uno psicologo e un canonista. “Tali componenti sono tutti esterni alla diocesi ed hanno il compito di raccogliere materiale per comprendere se gli eventi di Trevignano hanno carattere soprannaturale“, ha spiegato il vescovo Monsignor Marco Salvi.

Alcune persone vicine alla donna si sono allontanate, prendendo le distanze da questa vicenda e denunciando gli affari poco corretti e puliti della donna. Una storia che continua a tenere alto il dibattito su quanto e come si diffondano nel nostro paese, e sembra a macchia d’olio e senza freni, alcune credenze e culti.

I soldi, i dubbi e l’associazione “Madonna di Trevignano”

Le indagini procedono a ritmo spedito, tanto da portare alla luce continue novità in particolare riferite a somme ingenti di denaro per “donazioni spontanee”. Nel 2019 infatti, i coniugi hanno fondato l’associazione Madonna di Trevignano diventata EPS, che ad oggi è sotto inchiesta al fine di comprendere l’utilizzo di forti somme di denaro transitate su questo conto. Fedeli che sono arrivati a donare anche 10mila euro per guarigioni e preghiere, con intercessioni alla Madonna.

Nelle varie interviste rilasciate da Gisella e il marito, più volte si è parlato di questa associazione e del denaro elargito dai fedeli. I coniugi infatti, hanno ribadito che, tra gli obiettivi dell’associazione, vi era la creazione di una casa di accoglienza per bambini in difficoltà.

Un’altra domanda riguarda il terreno che ospita gli incontri, recintato e con panche per permettere anche il pellegrinaggio dei fedeli, che sembra non essere adibito a tale uso. In particolare si sta cercando ci capire con quali fondi sia stato acquistato. Come riportato da un ex fedele, sembra che la stessa veggente abbia avuto indicazione dalla Vergine, di creare un pozzo proprio in questa zona. Al momento è una di quelle notizie ancora da valutare.

Dopo le ultime indiscrezioni però, si stanno diffondendo le informazioni e le denunce su quella che, al momento, sembra essere una vera e propria truffa ai danni di chi crede. In questi giorni sembra impossibile reperire la donna e il marito, forse per evitare altro clamore mediatico. Il prossimo appuntamento, però, è fissato per il 3 maggio proprio a Bracciano, nel luogo di ritrovo e di preghiera.

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