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Investigazioni, quando il datore di lavoro può licenziare un dipendente?

A monte di un licenziamento, il datore di lavoro deve sempre dimostrare la fondatezza della decisione con delle prove

La giurisprudenza afferma con chiarezza che nel caso in cui un datore di lavoro decida di licenziare un dipendente deve sempre dimostrare la fondatezza di tale scelta con delle prove, indipendentemente dal tipo di contratto in essere con il lavoratore. Tuttavia, poiché le prove siano ritenute valide in sede di giudizio devono rientrare in determinati parametri sottoscritti dalla vigente normativa sulla privacy. In questo senso, il legislatore ha fissato dei paletti sulle cose che il datore di lavoro può fare e non può fare in fase di controllo dei dipendenti.

Nel merito, le prove di un illecito possono essere raccolte sia dal datore di lavoro, che da un investigatore privato su commissione. Costituiscono materiale probatorio, foto, video, registrazioni audio e altro materiale documentativo. In azienda, il datore di lavoro può installare delle telecamere di sorveglianza solo se i lavoratori ne sono stati preventivamente informati. Nello specifico, l’azienda deve ottenere il consenso dalle organizzazioni sindacali e, in loro assenza, dall’Ispettorato del Lavoro. La stessa regola vige anche nel caso delle registrazioni audio o per il controllo degli strumenti informatici a disposizione dei lavoratori, come pc e smartphone.

Nel caso in cui il compito di controllare i lavoratori venga affidato ad un investigatore privato è necessario che le prove siano raccolte al di fuori dell’ambiente lavorativo e in luogo pubblico. Inoltre, per rafforzare il valore probatorio del materiale raccolto, l’investigatore privato è chiamato a testimoniare in tribunale circa quanto ha visto durante il suo incarico. Infine, il legislatore sottolinea che denunce e segnalazioni non sono sufficienti per giustificare il licenziamento di un dipendente. Esse hanno sicuramente un peso rilevante ai fini della decisione, ma non equivalgono a delle prove vere e proprie. In tal senso, il datore di lavoro ha l’obbligo di verificare la veridicità dei fatti, prima di licenziare una persona.

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