Spesso vengono confuse, ma imputato e indagato sono parole appartenenti a una terminologia specifica che va usata correttamente. Vediamo in quali casi e come si utilizzano.
Possono sembrare sinonimi ma non lo sono. La figura dell’imputato e dell’indagato individuano persone che, sebbene siano entrambe implicate in un procedimento penale, si trovano in momenti diversi dello stesso.
Qual è la terminologia da usare in un procedimento penale
È imputato chi viene formalmente incriminato di aver commesso un determinato tipo di reato. L’indagato è invece il soggetto nei cui confronti vengono svolte le indagini, ma non è ancora parte attiva all’interno di un processo.
L’indagato viene annoverato tra i sospettati ed è iscritto al relativo registro degli indagati. Ha diritto a una difesa contro le accuse nei suoi confronti e per questo può fornire prove e presentare argomentazioni valide per tutelarsi, dimostrando che quanto gli viene contestato è falso. Viene definita come Persona sottoposta alle indagini preliminari.
Se, successivamente alla raccolta delle prove, al momento della richiesta di rinvio a giudizio il pubblico ministero decide di formalizzare l’accusa, la nuova qualifica passa a essere quella di imputato. Il codice di procedura penale la disciplina agli artt. 60-73 del titolo IV intitolato “L’imputato”. Il soggetto a cui viene contestato il reato resta imputato in ogni grado del processo fino a che la sentenza non diventa definita e irrevocabile.
Quali sono i diritti di imputato e indagato?
Anche l’imputato, come l’indagato, deve essere messo a conoscenza dei capi di imputazione nei suoi confronti, ha diritto ad avere un avvocato e a un processo equo. Ma oltre a questo l’imputato ha ulteriori garanzie: gode infatti del diritto di presunzione di innocenza fino a prova contraria, nonché ad essere ascoltato dall’autorità giudiziaria.
Per dimostrare la sua non colpevolezza, l’accusato potrà fornire testimonianza di quanto sostiene attraverso testimoni e prove. Occorre che il processo avvenga in modo equo e imparziale, lasciando che sia l’accusa a provare la colpevolezza o meno di una persona al di là di ogni ragionevole dubbio.