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Incel e Black Pill

Incel e Black Pill: quando gli uomini odiano le donne

La miniserie britannica “Adolescence” riporta al centro del dibattito pubblico il fenomeno inquietante degli Incel e dei Black Pill, sottoculture digitali intrise di misoginia, rancore e nichilismo. Un universo tossico, nato nei forum online, che si è trasformato in un’ideologia pericolosa e contaminante, in grado di influenzare persino il discorso politico.

Incel e Black Pill: dal disagio individuale alla radicalizzazione collettiva

Il preoccupante fenomeno degli Incel torna al centro del dibattito pubblico con una nuova serie Netflix, dal titolo Adolescence. Il protagonista, Jamie, tredicenne brillante e apparentemente ordinario, viene accusato dell’omicidio di una sua compagna di scuola. Dietro il suo terribile gesto, non ci sono solo le responsabilità individuali, ma l’eco distorta di un’intera sottocultura: quella degli Incel, acronimo di involuntary celibates. Si tratta di giovani uomini convinti di essere condannati alla solitudine affettiva e sessuale non per i propri limiti, ma a causa di una società dominata dalle donne.

Il termine “Incel” nasce circa vent’anni fa, quando giovani uomini che non avevano fortuna con le donne si ritrovavano online per confrontarsi e supportarsi vicendevolmente. Nel corso del tempo, però, i forum di confronto si sono trasformati in veri e propri incubatori di odio, dove si collezionano umiliazioni, si costruiscono nemici e si sviluppa una visione del mondo binaria e violenta.

In questo contesto, prende forma la visione Black Pill, la frangia più nichilista e radicale della manosphere (comunità maschile online contro l’emancipazione femminile), in cui ogni possibilità di riscatto viene negata e ogni speranza cancellata. La solitudine diventa destino biologico e la violenza giustificabile.

Le derive della misoginia digitale

Le teorie promosse dai Black Pill poggiano su una rielaborazione distorta di concetti tratti dalla psicologia evolutiva e dalla sociologia. Al centro della questione, il falso assioma secondo cui l’80% delle donne sceglierebbe solo il 20% degli uomini, i cosiddetti “Chad”, idealizzati per aspetto fisico e status sociale. Da qui nasce la convinzione che il resto degli uomini sia invisibile, inutile, quindi da scartare.

Questa visione alimenta pratiche estreme come l’ossessione per l’altezza, l’invio di foto private per ottenere un “voto” estetico da parte di sedicenti guru, il ricorso alla chirurgia estetica tra i “Red Pill” o la completa rinuncia alla vita sociale tra i “Black Pill”. Il tutto condito da un lessico violento, sessista e spesso apertamente criminale.

Infine, tra le teorie più controverse emerge la Dark Triad. Secondo i guru della manosphere, le donne sarebbero attratte da psicopatici, narcisisti e manipolatori. Un’argomentazione pseudoscientifica che mira a legittimare l’asimmetria di potere nelle relazioni e, nei casi più estremi, la violenza sessuale come comportamento “naturalmente accettato”. Non a caso, nei forum online emergono frasi come “le donne amano essere sottomesse” o “il sesso coercitivo è ciò che cercano”.

L’ideologia che contagia la realtà e la politica

Se in un primo momento, le comunità Incel e Black Pill vivevano confinate nel deep web, ora, le loro tesi si trovano anche sui social network, nei commenti ai post, nei contenuti virali, nei meme e negli screeshot delle chat che ridicolizzano il femminismo. La cultura dell’odio ha trovato forme sempre più “accettabili” e mainstream per diffondersi, mimetizzandosi dietro l’ironia e l’apparente libertà d’espressione.

La manosphere italiana, pur importando modelli americani, ha costruito un linguaggio proprio, tra trolling, satira corrosiva e storytelling di denuncia maschile. Le piattaforme online sono diventate incubatori ideologici, dove si formano visioni del mondo che alimentano sfiducia, diffidenza e rancore nei confronti del genere femminile. Ma non solo, questi messaggi sono usciti dal web per arrivare nel mondo reale e perfino in ambienti istituzionali.

In particolar modo, è preoccupante la penetrazione di questo universo anche nei luoghi della politica. Nel 2022, due noti blogger antifemministi della manosphere italiana sono stati invitati in Parlamento per discutere di violenza di genere e hanno affermato che non esiste alcuna emergenza femminicidi. Un episodio che dimostra come le teorie Incel e Black Pill abbiano ormai superato i confini digitali, arrivando a influenzare la narrazione pubblica.

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