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Green pass e privacy, quali sono le regole da rispettare?

Green pass, il controllo dovrà rispettare il principio di minimizzazione

Il Green pass o certificazione verde nasce durante la pandemia da Covid-19 su iniziativa della Commissione europea per facilitare la circolazione in sicurezza dei cittadini.

Il Green pass è una certificazione digitale, oltre che cartacea che accoglie un codice a barre bidimensionale, ovvero QR Code e viene emessa attraverso la Piattaforma nazionale del Ministero della Salute.

La certificazione verde accerta che il soggetto si sia sottoposto a vaccinazione anti covid-19, di essere negativi al test antigenico rapido relativo alle ultime 48 ore o ad un test molecolare della durata di 72 ore. La medesima certificazione attesta, altresì, di essere guariti dal virus per un periodo non superiore a sei mesi.

A partire dal 15 febbraio 2022, a tutti i lavoratori cinquantenni del settore sia pubblico che privato è richiesto il green pass rafforzato, ossia, l’avvenuta vaccinazione o guarigione da Covid-19.

In Italia, il green pass rappresenta lo strumento che consente di viaggiare, accedere al luogo di lavoro, a ristoranti, bar, hotel, utilizzare mezzi di trasporto, oltre che a diverse attività sportive.

Il possesso e la validità del Green pass viene accertata grazie all’utilizzo di un’applicazione apposita, sviluppata dal Ministero della Salute e denominata, “VerificaC19”. Il potere di verifica ricade nei confronti di pubblici ufficiali, titolari di attività commerciali e/o di intrattenimento e a  tutti i soggetti a cui è richiesta l’esibizione della certificazione.

Al fine di tutelare la privacy di ciascun cittadino, il controllo dovrà rispettare il principio di minimizzazione. Secondo tale principio, il trattamento deve essere limitato ai soli dati necessari per raggiungere le finalità del trattamento.

La persona predisposta alla verifica potrà controllare solo il nome, cognome del soggetto e la validità della certificazione. Il controllo non prevede alcuna memorizzazione dei dati del cittadino e  l’applicazione, altresì, non rileva come l’utente sia in possesso del pass, ovvero, tramite vaccinazione, tampone o guarigione.

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