Un nuovo podcast video, “Il nemico. Nelle viscere del potere”, racconta la figura di Giovanni Falcone attraverso le sue indagini. Dall’arresto di Rosario Spatola alle connessioni inquietanti tra mafia, finanza e politica, il podcast disegna un quadro, umano e non retorico, di una delle personalità più importanti nella lotta alla mafia in Italia e a livello internazionale.
La strage di Capaci: il tragico epilogo di Giovanni Falcone
Sono le 17:58 del 23 maggio 1992. Una carica di 500 kg di tritolo viene fatta esplodere sotto l’autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Capaci. In quel tratto di strada, al momento dell’esplosione, stavano passando le automobili del giudice Giovanni Falcone e della sua scorta. In quel tragico pomeriggio, persero la vita il magistrato siciliano, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Alle vittime, si aggiunsero ventitré feriti, di cui altri quattro agenti della scorta. La strage di Capaci rappresenta una delle pagine più buie e al tempo stesso emblematiche della storia del nostro Paese. L’attentato, orchestrato da Cosa Nostra, fu una risposta alle incisive indagini di Falcone contro la mafia. Un uomo che ha dedicato la sua vita alla giustizia e a contrastare la criminalità organizzata della sua terra.
La notte che cambiò tutto: l’arresto di Rosario Spatola
Il punto di partenza per capire davvero chi fosse Giovanni Falcone è la notte tra il 3 e il 4 maggio 1980, quando avvenne la retata per arrestare Rosario Spatola. Spatola era un personaggio complesso e apparentemente insospettabile: un ex ambulante divenuto imprenditore, un benefattore noto per dare lavoro a quasi cinquecento persone nella sua impresa edile e addirittura il primo contribuente di Palermo. Eppure, dietro questa immagine pulita, Falcone individuò il volto oscuro di un mafioso implicato nel traffico internazionale di droga. L’arresto di Spatola segnò l’inizio di una nuova stagione investigativa, caratterizzata da rigore, intuizione e coraggio.
Segui i soldi: nasce il “metodo Falcone”
È proprio questa indagine su Rosario Spatola che permise a Giovanni Falcone di mettere le basi per quello che sarebbe diventato il celebre “metodo Falcone”. Conosciuto anche con l’espressione inglese “follow the money”, “segui i soldi”, questo approccio investigativo rivoluzionò le tecniche fino ad allora utilizzate per contrastare la criminalità organizzata. Falcone comprese che per colpire efficacemente la mafia era fondamentale individuare e bloccare i flussi finanziari. Le sue indagini aprirono così la strada a tecniche investigative che oggi costituiscono la norma nelle indagini finanziarie e di antimafia.
I legami oscuri tra mafia, politica e alta finanza
Nel corso delle sue inchieste, Giovanni Falcone non si limitò a perseguire soltanto i mafiosi. Le sue indagini portarono alla luce i profondi e inquietanti legami tra criminalità organizzata, politica e alta finanza. Una delle figure emblematiche in questo senso fu il banchiere Michele Sindona, simbolo vivente della complicità tra potere economico e mafioso. Falcone riuscì a dimostrare come la mafia non fosse un fenomeno isolato, ma un organismo capace di infiltrarsi profondamente nello Stato, manipolando politici avidi di voti e imprenditori desiderosi di appalti. Grazie a queste intuizioni investigative, Falcone riuscì a disarticolare una rete complessa che fino a quel momento era rimasta nell’ombra.
“Il nemico”: un nuovo podcast su Giovanni Falcone
Il nuovo podcast video “Il nemico. Nelle viscere del potere” restituisce la figura di Giovanni Falcone senza retorica, attraverso il racconto vivo e dettagliato delle sue indagini più celebri e innovative. Ripercorrendo quelle tappe fondamentali, come il storico arresto di Rosario Spatola e le indagini che ne seguirono, si comprende meglio l’eredità lasciata dal magistrato palermitano. Una lezione di coraggio e metodo che continua a essere fondamentale nella lotta alla mafia.