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Erba: Olindo e Rosa sono colpevoli, ecco perché

Che sta succedendo nella vicenda di Erba? No, il caso non è stato riaperto. È successo certo un fatto insolito, e cioè che il Procuratore Generale di Milano Cuno Tarfusser ha chiesto al suo ufficio, la Procura Generale, la revisione processuale per Olindo e Rosa

E’ stata concessa la revisione?

No, questo non vuol dire che sia già stata concessa, ma che la Procura deve valutare adesso se chiederla o meno. C’è una bella differenza. Deve essere innanzitutto la Procura, ora, a dire se quelle pagine hanno un senso e, se del caso, girare la richiesta alla valutazione della Corte d’Appello competente e cioè quella di Brescia. Che ha l’ultima e decisiva parola sulla concessione o meno della revisione. Se così fosse, bisognerebbe passare poi, per forza, attraverso la celebrazione di un nuovo processo di Appello e aspettarne l’esito.

Ora, il Procuratore Tarfusser ha scritto 58 pagine per dire che secondo lui sono innocenti, ma non ha portato nessun nuovo elemento che non sia già stato valutato nei tre gradi di giudizio. E ci vogliono elementi nuovi per ottenere la revisione, perché quelli vecchi sono già stati valutati, appunto. Sennò sarebbe facile. Quindi, per quanto autorevole sia il suo parere, sono 58 pagine che non aggiungono nulla al caso.

Sarà più interessante leggere, invece, su cosa si baserà la richiesta di revisione che verrà depositata a Brescia dai difensori della coppia e che dovrebbe, si dice, contenere elementi nuovi. Che andranno valutati, per vedere se e quanto siano in grado di cambiare una sentenza già scritta. Ancora una volta, è la Corte d’Appello di Brescia che dovrà decidere.

Ottenere la revisione processuale è e resta un evento eccezionale, straordinario, che si concede raramente proprio perché altrimenti nessun processo avrebbe mai davvero fine. Se leggete l’articolo 630 del Codice Penale vi sarà chiaro.

La strage di Erba

Fu commessa l’11 dicembre 2006 e a morire furono Raffaella Castagna, sua madre Paola Galli, suo figlio Youssef di due anni e la vicina di casa Valeria Cherubini, mentre il marito di quest’ultimo, Mario Frigerio, ne uscì vivo per miracolo.

Ma c’è anche altro: mentre gli innocentisti cantano dai balconi, ci sarebbe invece da chiedersi perché Olindo e Rosa sono allora in carcere. I giudici sono stati insensibili e incompetenti con loro? Sì, diciamolo: la testimonianza di Frigerio non ha valore e il DNA sul battitacco dell’auto dei coniugi può essere una contaminazione. Certo. Ma loro non si trovano all’ergastolo solo per questo.

Le prove della colpevolezza

Olindo Romano e Rosa Bazzi sono stati condannati anche per molti altri motivi e cioè: non esiste alcuna altra pista alternativa alla loro colpevolezza e dire che degli spacciatori volevano uccidere Azouz significa dire cose illogiche: Azouz aveva circolato per Erba senza problemi per settimane e potevano ucciderlo per strada quando volevano, non si capisce perché aspettare che vada in Tunisia e, invece che con lui, prendersela con sua moglie, se lo sgarro l’aveva fatto lui.

Esiste invece un movente chiaro: i Romano avevano problemi, liti e urla con i Castagna da mesi così come erano stati intolleranti con i loro vicini anche nelle case precedenti dove avevano abitato. Erano intolleranti, di loro.

E nella corte di via Diaz lo sapevano anche le grondaie. Il loro atteggiamento minaccioso era noto e avevano già staccato la corrente ai Castagna, proprio come accadde quella sera. La mancanza di tracce di Olindo e Rosa nell’appartamento del delitto? E che tracce dovevano esserci, dopo che quelle stanze s’erano riempite di fuoco, fumo e acqua dei Vigili del Fuoco, dopo che carabinieri, Vigili e Pronto Soccorso c’erano entrati? 

Le confessioni di Olindo e Rosa: vero, gli fecero vedere le foto della scena del crimine e fu un enorme errore, ma nel parlare i due dicono anche qualcosa che solo gli assassini potevano sapere e cioè ad esempio i punti d’innesco, che furono: l’angolo del piumino matrimoniale, la gonna di Paola Galli, il piumino nella stanza del piccolo Youssef. 

In più, i Romano, che mai uscivano di casa, proprio la sera del delitto erano andati al McDonald’s di Como e avevano conservato anche lo scontrino, il che appariva ovviamente sospetto. Ancora, che motivo avevano gli assassini di fare fuori anche i vicini, se non perché avrebbero potuto riconoscerli?

E non dimentichiamoci che, sulla Bibbia che gli venne data in carcere, Olindo appuntò quella che di fatto è una confessione fatta e finita, scritta dopo l’arresto, tra aprile e maggio dell’anno dopo, senza pressioni, senza inganni. Ne vogliamo tener conto o no? E tanti altri argomenti di cui ho scritto in questo libro.

L’aria da stupidi non vuol dire nulla

E se pensate che i due hanno l’aria da stupidotti e che due così non possono aver commesso un delitto così feroce, vi ricordo che anche Danilo Restivo, assassino di Elisa Claps, di Heather Barnett e forse anche di Jong Ok Shin, un sadico serial killer che mutilava i cadaveri, aveva l’aria del sempliciotto, dell’innocuo. Sfuggì a lungo alla giustizia anche per questo. Le cose non sono così semplici, mai.  Ecco perché sono all’ergastolo da 17 anni. Ed è bene che ci restino.

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