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Come difendere l’azienda dallo spionaggio industriale e la nostra privacy a casa e sugli smartphone

Le microspie digitali, tutte le novità e le possibili strade per proteggersi.

Le microspie digitali sono gli ultimi ritrovati nel campo delle intercettazioni ambientali. La loro libera vendita non è vietata da nessuna legge, e queste apparecchiature – assieme alle più classiche GSM, UMTS, e radio-analogiche – possono avere le dimensioni di una moneta. “Possono catturare voci, suoni e video, trasmissibili anche a grandi distanze, via onde radio o addirittura tramite linea cellulare. Vengono usate più spesso di quel che si creda per lo spionaggio in azienda, interna o esterna, ma anche privatamente per controllare il coniuge”, spiega Luciano Ponzi, erede della nota famiglia leader italiana nel settore investigazioni.
Ma come si possono individuare, e rimuovere, dal proprio ufficio, dalla camera da letto o dalla nostra auto queste microspie? E cosa fare se le “microspie” diventano delle app da installare sul telefono, capaci di monitorare e comunicare a distanza tutte le attività compiute sul proprio cellulare? Per non parlare delle intercettazioni informatiche sul nostro pc: un’eventualità sempre più diffusa e che può sottrarci dati, soldi e tranquillità.
“Esistono diversi casi per i quali sarebbe opportuno chiedere l’intervento di una ditta specializzata, a partire ovviamente dal ritrovamento di una microspia. Più spesso a far scattare l’allarme è il sospetto: ad esempio il semplice insediamento di una società in nuovi uffici o nuovi locali che prima appartenevano a un’altra ditta o società. O anche il licenziamento di alcuni dipendenti che sono passati a una società concorrente”. Nel 14% dei casi la causa sono proprio gli ex lavoratori, ma anche i lavoratori attuali (al 49% dei casi) sono colpevoli di fughe di informazioni aziendali. “Ancora, capita nel 30% dei casi che il socio in affari o il collaboratore diretto abbia degli atteggiamenti strani, fornendo versioni fuorvianti o non complete delle varie situazioni riguardanti il lavoro”. È così che più spesso si capisce di essere controllati.
“In questi casi è consigliabile far eseguire un’ispezione da una delle tante ditte specializzate nella rimozione di microspie ambientali. Tramite strumentazioni professionali per il rilevamento dei campi elettronici generati dalle microspie, riusciamo a rilevarne la presenza e procedere alla rimozione, anche se queste dovessero essere spente o inattive”.
E per quanto riguarda il telefono? I telefoni vengono manomessi tipicamente dai partner che sospettano un tradimento. È lei/lui a prendere in mano il telefono e installare queste app nella lista dei programmi. Si tratta di applicazioni che una volta installate non vengono visualizzate, passando quindi inosservate dalla vittima”. In molti altri casi tuttavia, le suddette app possono essere installate tramite linea dati, facendo scaricare una app sul cellulare che in modo automatico viene installata ed avviata, iniziando la sua raccolta e ritrasmissione di dati. Il che significa che anche a scopi aziendali questa tecnica può essere facilmente utilizzata.
Purtroppo accorgersi di essere controllati è praticamente impossibile e il metodo migliore per correre ai ripari è lo stesso che vale per le intercettazioni ambientali: si parte da un dubbio, da un passo falso di chi ci controlla. Non è tuttavia qualcosa di cui è facile liberarsi da soli: servono competenze specifiche per liberare il telefono e anche per fornire una perizia utilizzabile in sede legale.

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