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Vigilanza privata: è sciopero generale

Oggi, dalle ore 00 alle ore 24, l’intero comparto della sicurezza privata scende in piazza per il rinnovo contrattuale e per migliorare le condizioni di lavoro dei propri operatori

Oggi, 4 maggio 2018, è stato indetto dalle organizzazioni sindacali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil lo sciopero generale per l’intera giornata dei lavoratori del comparto della vigilanza privata, ad eccezione di quelli che lavorano negli aeroporti che invece sciopereranno martedì 8 maggio dalle ore 13 alle ore 17. Le motivazioni che hanno indotto le OOSS  ad indire una giornata di mobilitazione generale del settore sono la situazione di stallo nelle trattative per il rinnovo del CCNL e le precarie condizioni normative e retributive del personale addetto alla sicurezza sussidiaria.
Infatti, nonostante il costante aumento della richiesta di servizi di sicurezza privata di pubblica utilità, il crescente livello qualitativo degli operatori e il grado di rischio che tale mestiere comporta, la risposta della parte datoriale finora è stata soltanto una gara al ribasso sul costo del lavoro e poche certezze sulla continuità occupazionale. Secondo le organizzazioni sindacali infatti, le richieste della parte datoriale contengono elementi che farebbero retrocedere di decenni le condizioni materiali dei lavoratori, quali l’estensione a 45 ore dell’orario di lavoro per le guardie giurate impegnate nei servizi di vigilanza fissa, l’abbattimento della durata oraria settimanale minima del part-time, la riduzione del periodo di comporto utile ai fini della conservazione del posto di lavoro, la compressione delle modalità di fruizione dei permessi della legge 104 e il superamento della copertura economica dei primi tre giorni di assenza per malattia. Se queste richieste dovessero affermarsi, di fatto spoglierebbero i lavoratori di diritti e tutele conquistati a caro prezzo nel corso degli anni.
In tal proposito, si legge in un comunicato sindacale unitario: “Lo sciopero generale è l’unico ed estremo atto di contrasto alle posizioni delle associazioni datoriali volte a ridurre drasticamente diritti e garanzie attualmente previsti dal contratto nazionale di lavoro”. Inoltre, il Presidente di Federsicurezza, Luigi Gabriele, rinnovando l’invito all’unità delle associazioni coinvolte, ha dichiarato: “Riteniamo che il problema sia essenzialmente da ricercare nella differenza tra rinnovare un CCNL, operazione che, al di là delle abituali differenze in punto di possibilità di incremento retributivo, in fondo quasi sempre riesce, e dare al comparto un nuovo contratto che riesca davvero a disciplinare un’attività che è ormai cosa ben diversa da quella che a suo tempo, ormai molto lontano, ha visto la condivisione del testo in fase di difficile rivisitazione”.
Ieri la Commissione di garanzia ha comunque fatto sapere attraverso una nota alle aziende del comparto della sicurezza privata di rispettare gli accordi aziendali o i regolamenti di servizio affinché vengano garantite le prestazioni indispensabili, essendo “l’attività di vigilanza privata un servizio pubblico essenziale”. In caso contrario “la mancata predisposizioni dei regolamenti, comportando potenziali compromissioni dei diritti della persona costituzionalmente tutelati, potrà formare oggetto di valutazione del comportamento delle aziende inadempienti da parte della Commissione”.
 

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