In India un uomo ha denunciato e vinto una causa contro il cinema che lo ha costretto a guardare 25 minuti di pubblicità prima dell’inizio del film. Si tratta di un importante precedente che potrebbe essere applicato anche in altri paesi.
Un uomo di 30 anni ha fatto causa al cinema in cui si era recato per essere stato costretto a guardare 25 minuti di pubblicità prima dell’inizio del film.
I fatti
Entrato alle 16.05 nella sala della più grande rete multisala dello stato indiano PVR Inox, Abhishek MR ha dovuto aspettare 25 minuti perché cominciasse il film.
Prima della proiezione, infatti, l’uomo ha dovuto “sopportare” spot pubblicitari riguardanti telefoni, auto, oggetti per la casa e beni di consumo. Nessun trailer o anticipazioni relativi al mondo dello spettacolo.
E così, a causa del ritardo nella proiezione, l’uomo avrebbe perso importanti appuntamenti di lavoro, compromettendo la sua giornata. Per questo l’uomo ha denunciato la catena per tortura psicologica e danni personali, vincendo la causa.
La decisione del giudice
Il giudice ha dato ragione ad Abhishek, obbligando il cinema a un risarcimento di 50.000 rupie (circa 500 euro) per lo “spreco di tempo” e 5.000 rupie (circa 50 euro) per l’esposizione forzata ai messaggi pubblicitari.
Nel tentativo di difendersi, la catena ha dichiarato di trasmettere pubblicità di interesse pubblico. Fatte tutte le verifiche del caso, tuttavia, il giudice ha ritenuto che si trattasse di prodotti commerciali senza alcuna utilità sociale o culturale.
Nella motivazione si legge infatti che “venticinque o trenta minuti sono un tempo considerevole per starsene seduti inerti davanti a pubblicità inutili. Le persone con programmi serrati non hanno tempo da perdere”.
Pubblicità al cinema: un importante precedente
La decisione del tribunale indiano costituisce dunque un importante precedente, potenzialmente applicabile anche altrove.
L’Italia, dove il tempo di attesa è paragonabile a quello per cui Abhishek ha fatto causa, potrebbe quindi essere uno dei paesi candidati in cui le cose potrebbero cambiare.