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Social, chat, app: possibili intrusioni nella privacy

Attenzione alle falle del sistema

Sempre di più la nostra vita è legata indissolubilmente ad internet e la rete volenti o nolenti è un’arma a doppio taglio che se da un lato ci facilita il reperire informazioni e velocizzare la comunicazione, dall’altro lato ci rende vittime di possibili intrusioni nella nostra privacy.
Non sempre quindi lo smartphone è così innocente in quanto può diventare un mezzo con cui non solo siamo rintracciabili ma anche facili vittime di controlli da parte di terzi.

E’ notizia recente, rilanciata in web, quella dell’allarme dato dalla Guardia di Finanza e in specifico dal GAT Nucleo Frodi Telematiche quanto per chi sia in grado di navigare nel Darkweb sia facile dotarsi del kit con cui acquisire il controllo del cellulare della sua “vittima”.
A formulare tale accusa è Umberto Rapetto Fondatore e poi comandante per dodici anni del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche della Guardia di Finanza, il generale Rapetto è considerato uno dei massimi esperti di sicurezza tecnologica. Protagonista della cattura degli hacker entrati nei sistemi informatici di NASA e Pentagono ed ex ufficiale GdF
OmniRAT è una semplice APP che può inviare un banale SMS ai numeri di telefono delle vittime prescelte. Quel breve messaggio di testo invita a scaricare un MMS che per problemi tecnici non è stato possibile recapitare in modo corretto. Una apparentemente innocua comunicazione si trasforma, in realtà, nel varco di accesso ad un baratro infinito. Il destinatario della trappola – seguendo le istruzioni ricevute – finisce con l'installare l'applicazione fraudolenta "MMS Retrieve" che, invece di fargli recuperare la presunta immagine mai arrivata, consente al malintenzionato di acquisire il controllo del telefonino. Per violare la riservatezza di qualcuno che adopera un dispositivo mobile, purtroppo, basta conoscere il percorso e poter spendere 25 dollari. Chi conosce i sotterranei di Internet e si muove agevolmente nel "Darkweb", adesso può colpire il proprio bersaglio con un semplice SMS. Il venefico strumento si chiama OmniRAT e ha la capacità di spiare ignari interlocutori e di rubare ogni genere di informazione sia presente o venga generata dallo smartphone preso a bersaglio."
Sempre Rapetto specifica che OmniRAT è in grado di inserire segnalibri nel browser, alterare la cronologia della navigazione online, copiare ed eventualmente cancellare i contenuti delle schede di memoria presenti sul telefono, tracciare le operazioni compiute dal legittimo possessore del dispositivo, spedire messaggi SMS a nome dell'utente, curiosare nel traffico telefonico e nella lista dei contatti.
Non solo SMS ma anche App sono in grado di entrare nel cellulare di qualcuno. Si chiama mCouple-Mobile Tracker l’App che decisamente non ha risetto della privacy altrui. Disponibile per Android e iPhone, m Couple permette di “spiare” i messaggi, le chiamate e persino le chat di Facebook, non solo può anche mostrare le coordinate GPS del telefonino della “vittima”.
L’applicazione viene innocentemente presentata come un modo per permettere a due partner di condividere contatti, cronologia delle chiamate, posizione GPS e messaggi Facebook, tuttavia il vero scopo dell’app è spiare il telefono dell’altro. Dettaglio inquietante infatti è che mCouple non risulta nell’elenco delle applicazioni installate. Di conseguenza attenzione ai cellulari regalati o lasciati nelle mani di terzi perché potrebbero tornare con una poco gradita “sorpresa”
Il Daily Mail ha dichiarato che “ oltre il 40% dei cittadini britannici ha ammesso di controllare il telefono del partner e un quarto di averlo fatto senza previo consenso“.
MCouple, ha sviluppato dalla società di sorveglianza statunitense mSpy,un tracker GPS attraverso un’app chiamata “Coppia Tracker”. L’applicazione ha un costo di 79p ed ha avuto fino a cinque milioni di download, ed è venduto come “il migliore affare per la prevenzione e la rilevazione di applicazioni mobile”.
“Le sue caratteristiche includono-GPS di monitoraggio ogni mezz’ora, la storia completa delle chiamate e una panoramica statistica di tutti commentando i post su Facebook del proprio partner“. O vittima
Quindi non sono poche le insidie da cui guardarsi e sempre più diventa importante che gli utenti siano consapevoli di quanto il proprio “amico” cellulare possa essere preda di criminali in grado di violare ogni nostra informazione.
Queste e molte altre indicazioni quelle emerse durante il Festival ICT 2015 che si è tenuto in questi giorni, l’11 novembre scorso, a Milano

di Katja Casagranda
© Riproduzione riservata

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