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Riforma della Giustizia: tutte le novità dopo il via libera

La Riforma della Giustizia Nordio è stata approvata a sei mesi dall’inizio dei lavori. I principali cambiamenti riguardano intercettazioni, applicazione della misura cautelare e abuso d’ufficio.

Dopo sei mesi di lavoro, il 15 giugno è stata approvata a Palazzo Chigi la Riforma della Giustizia. Il disegno di legge è composto da otto articoli che comportano modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all’ordinamento giudiziario.

Tra le novità più importanti si segnalano l’abrogazione dell’abuso d’ufficio, la pronuncia di un giudice collegiale sulle richieste delle misure di custodia cautelare, un ridimensionamento sul reato per traffico di influenze illecite e sulla pubblicazione delle intercettazioni da parte dei giornalisti.

La riforma, proposta dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio, ha ottenuto la maggioranza del Consiglio dei Ministri.

Abuso d’ufficio

Il disegno di legge prevede la soppressione dell’abuso di ufficio (art. 323 del codice penale), e l’impossibilità per il pm di impugnare le sentenze di assoluzione, salvo per i reati più gravi. La decisione è stata presa perché in questi anni le archiviazioni avevano raggiunto un numero molto alto rispetto alle condanne. Nel 2022 sono stati archiviati 3.536 casi su un totale di 3.938 fascicoli aperti.

Intercettazioni

Una delle novità introdotte coinvolge anche i giornalisti, ai quali sarà consentito pubblicare solo il contenuto delle intercettazioni riportate all’interno della motivazione di un provvedimento dei giudici o utilizzato nel corso del dibattimento. Il Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti concorda sulla necessità di tutelare i terzi estranei alle indagini, ma ritiene debba essere garantito il diritto all’informazione.

Custodia cautelare

L’applicazione della custodia cautelare potrà essere stabilita da un collegio di tre giudici. Questo passaggio, che al momento conta un solo magistrato, verrà fatto non prima di due anni a causa della carenza di personale attraverso l’assunzione di 250 nuove figure e la velocizzazione delle procedure dei concorsi.

Traffico di influenze illecite

Il reato per traffico di influenze illecite (art. 346 bis del codice penale) viene fortemente ridimensionato per condotte particolarmente gravi. Viene inoltre applicata la causa di non punibilità per collaborazione processuale.

Innovazione

L’obiettivo del provvedimento è quello di creare una Pubblica Amministrazione efficiente grazie alla riorganizzazione prevista. Oltre a voler reclutare nuove risorse, il Ministro della PA Zangrillo promette nuovi interventi sui processi che la regolano. Per il 2023 le assunzioni previste sono 170.000.

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