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Mano con la flebo

Primo caso di suicidio assistito in Italia, grazie alla legge regionale Toscana

Lo scrittore e musicista, Daniele Pieroni, 64 anni, era affetto da morbo di Parkinson. Lo scorso anno si era rivolto all’associazione Luca Coscioni, che da subito l’ha supportato nel suo percorso verso il suicidio assistito.

Primo caso di suicidio medicalmente assistito in Toscana, dopo l’approvazione – lo scorso febbraio – della legge regionale che definisce le modalità e le tempistiche di somministrazione dei farmaci letali (compreso l’obbligo delle Asl a fornire medici e materiali a chi ne ha diritto), successivamente impugnata dal governo. A rendere nota la vicenda è l’Associazione Luca Coscioni, che ha seguito direttamente il caso dello scrittore e musicista, Daniele Pieroni, 64enne, affetto dal morbo di Parkinson. “Lo scorso 17 maggio, ha potuto scegliere con lucidità e serenità di porre fine alla propria vita, grazie alla sentenza 242/19 della Consulta e alla legge toscana”, ha dichiarato l’associazione.

Chi era Daniele Peroni

Nato in Abruzzo, Daniele Pieroni – vincitore del “Premio Montale fuori di casa” – si era ritirato in Toscana, nel senese, dopo aver trascorso 40 anni a Roma. Il Parkinson, da tempo, gli aveva causato una grave disfagia, “che lo aveva costretto a vivere con la Peg in funzione per 21 ore al giorno”, spiega l’associazione.

Lo scorso anno, aveva iniziato a cercare informazioni su come poter accedere alla morte volontaria assistita. Ad agosto 2024, era entrato in contatto per la prima volta con l’associazione Luca Coscioni. È stato lo stesso Marco Cappato a fornirgli tutte le nozioni necessarie. Il 31 agosto, Pieroni – fermo sulle sue intenzioni – ha inviato la sua richiesta all’Asl Toscana Sud Est.

Il suicidio assistito “a domicilio”

La risposta da parte dell’azienda sanitaria toscana è arrivata il 22 aprile 2025. Il passaggio a miglior vita è stato organizzato presso il domicilio del 64enne. Il farmaco letale è stato opportunamente preparato ed è stato lo stesso Pieroni ad autosomministrarselo, il 17 maggio 2025. Nell’abitazione, ad assistere alla procedura, erano presenti – su base volontaria – due dottoresse e un medico legale dell’Asl, Felicetta Maltese, coordinatrice dell’associazione Luca Coscioni per la regione Toscana, il suo fiduciario Leonardo Pinzi, le sue badanti e i familiari. 

Il tutto si è svolto nel pieno rispetto della procedura prevista dalla legge toscana e delle condizioni stabilite dalla Consulta”, si legge nel comunicato.

“Alle 16:47, Daniele ha attivato il dispositivo a doppia pompa infusiva e alle 16:50 ha smesso di respirare, serenamente. Il personale sanitario è stato esemplare, presente non solo sul piano professionale ma anche umano”, ha commentato Felicetta Maltese al Corriere della Sera.

A che punto è la legge

Con la sentenza del 2019, relativa al caso “Cappato-Dj Fabo”, la Consulta ha ammesso il suicidio assistito e ne ha stabilito i criteri. Ha poi invitato il Parlamento a legiferare sulla materia. Nessuna azione, sinora, da parte delle Camere. Come riporta il Corriere della Sera, l’unico atto formulato è una circolare del ministero della Salute – emanata sotto Roberto Speranza e mai cancellata dall’attuale governo – nella quale “si ordina alle aziende sanitarie di definire la modalità operative dell’esercizio del diritto”. In ragione di questa disposizione, la Regione Toscana, lo scorso febbraio, ha creato una sua legge ad hoc sul suicidio medicalmente assistito.

Pochi mesi dopo però, il governo l’ha impugnata dinanzi alla Corte costituzionale e ha annunciato che si sarebbe presto occupata della materia. Al momento c’i sarebbe una data c’è solo una data: il 17 luglio una bozza della nuova ipotetica legge dovrebbe approdare in Senato.

A riguardo, Tajani ha sottolineato: “Sul fine vita la maggioranza è unita. Il suicidio non è diritto. Ci sarà una legge”. Più cauta la posizione di Salvini: “Andare avanti? Con calma…”.

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