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Perugia, investigatori privati contro il degrado urbano

Un gruppo di residenti del centro storico di Perugia ha incaricato un’agenzia d’investigazioni private per individuare i giovani che commettono atti vandalici nelle ore notturne

Investigatori privati sulle tracce di giovani teppisti che stanno trasformando il centro storico di Perugia in un inferno. Un gruppo di residenti di Porta Sole e delle zone limitrofe ha dato mandato all’avvocato Michele Gambini di incaricare un’agenzia di investigazioni private per individuare i giovani che commettono atti vandalici sotto le loro abitazioni, soprattutto nel week end. Secondo le testimonianze dei residenti infatti l’intera area è avvolta in uno stato di abbandono e degrado. Le strade si sono trasformate in orinatoi a cielo aperto. Le notti sono caratterizzate da frequenti urla e schiamazzi, da episodi di spaccio e consumo di droga. Senza contare che alcuni residenti, al mattino, si sono trovati l’automobile danneggiata.

“Questi episodi non sono solo degrado, ma vengono definiti reati ha spiegato l’avvocato Michele Gambini. Giusto per fare qualche esempio, urinare per strada è un reato punito dall’art. 726 del codice penale, urla e schiamazzi alle tre del mattino equivalgono a reato di molestie o disturbo della quiete pubblica (art. 660 del codice penale), il consumo di stupefacenti è un illecito amministrativo, che comporta una segnalazione alla Prefettura con le dovute conseguenze, a partire dal ritiro della patente.

Per questo motivo è stato individuato nell’investigatore privato la figura ideale per accertare l’esistenza dei reati e scovare i colpevoli. “L’investigatore privato può filmare e fotografare, con telecamere ad alta definizione, le persone che commettono un reato” ha spiegato l’avvocato “Da qui si potrà fare una querela in questura. A quel punto gli autori del reato potranno essere puniti”. A tutto questo va aggiunto anche il mancato rispetto delle misure anti-covid19. “Se c’è un regolamento nazionale e locale questo deve essere applicato e rispettato” ha concluso Gambini “soprattutto in questo periodo di emergenza pandemica, senza dimenticare che questi ragazzi fanno tutto senza rispettare alcuna distanza di sicurezza e senza l’utilizzo di mascherine”.

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