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Le investigazioni e le informazioni commerciali oggi nel mondo del leasing italiano

Alla scoperta del mondo leasing per il settore investigativo e di informazione commerciale

chi è…

BETTINO ADALBERTO CAVA

Responsabile del Servizio Contenzioso & Remarketing di una primaria società di leasing di Milano

Di formazione contabile, la sua esperienza nell’ambito del recupero del credito inizia nel 2001 dapprima all’interno di società internazionali a respiro commerciale con mansioni crescenti e provvedendo a sviluppare l’attività di assicurazione del credito; nel 2006 amplia la sua attività all’interno di istituti di credito internazionali dove, in accordo con gli altri Reparti, implementa la credit policy e provvede ad una riorganizzazione della struttura di remarketing già presente che risponda alle esigenze sempre crescenti di un settore in rapido sviluppo.

Attualmente Bettino, gestisce l’intero processo del credito stragiudiziale all’interno dell’attuale Struttura e si interfaccia quotidianamente con gli Studi Legali esterni con i quali coordina l’attività giudiziale del Contenzioso oltreché’ gestire l’attività di esazione esterna

Il comparto del Leasing in Italia ha vissuto negli ultimi anni una forte contrazione. Da un paio di anni però c’è una ripresa nell’erogato e finalmente si rivede un pochino di luce in fondo al tunnel.

Per capire come le informazioni commerciali e le investigazioni sono usate in questo mondo oggi e come potrebbero aiutare le aziende ad affrontare il futuro meglio, abbiamo intervistato un credit manager di questo settore “di lungo corso”, un uomo che ha militato e tuttora lavora per aziende e gruppi internazionali.
Bettino Adalberto Cava è sicuramente uno dei massimi esperti su questi temi.

Nel mondo del leasing si fa ricorso alle informazioni commerciali? Quali sono oggi i dati maggiormente richiesti?
Le informazioni commerciali vengono preventivamente raccolte ed analizzare dall’ ufficio fidi con lo scopo di ottenere un primo utile parere sul soggetto da finanziare. Oltre alle informazioni storicamente in uso nel leasing estraibili dai database “ufficiali” alimentati dal circuito bancario, maggiore importanza viene data anche alle verifiche ed analisi sulle possibili partecipazioni dei soggetti fisici/giuridici in altre società e l’andamento finanziario storico di queste ultime. Il risultato di questi controlli sfocia in una serie di indicatori che, uniti all’abilità professionale dell’ufficio fidi, vengono “letti” per poi giungere al parere definitivo.

Nel settore del leasing come si usano i servizi di investigazioni e per quali prodotti in particolare?
A mio parere il ricorso alle investigazioni non è mai stato particolarmente considerato e quindi valorizzato nel leasing, vuoi per i costi da sostenere non propriamente economici, ma anche per quella mentalità aziendale interna che si ritiene da sola possa dare risposte definitive ottenute nella fase di studio economico-finanziario del Cliente, fase sicuramente importante, ma che a volte può non rilevarsi definitiva soprattutto in un periodo “complesso” come quello che stiamo vivendo. A mio avviso la fase investigativa dovrebbe essere parte integrante del processo di studio del soggetto da finanziare e dovrebbe riguardare tipologie di beni fortemente degradabili o infungibili, le cui eventuali azioni di recupero del bene non porterebbero ad alcun ristoro per il rientro dell’importo finanziato.

Lei ha una grande esperienza in questo settore e lavora per una società francese, ci può sinteticamente rappresentare le differenze tra il mercato del leasing italiano e quello transalpino, in particolare per quanto riguarda il trattamento delle informazioni?
Premesso che all’interno di una Società strutturata le caratteristiche dell’operatività e dei prodotti sono spesso allineati, va detto che oltralpe il prodotto leasing viene spesso visto come un’operazione di noleggio a lungo termine con importo di riscatto spesso elevato ed eventualmente rifinanziabile al termine del piano di ammortamento. Altre volte il rapporto di finanziamento termina con la restituzione del bene dato in locazione. Da noi invece il prodotto leasing è stato visto sino in tempi recenti come un acquisto a rate finalizzato al passaggio di proprietà del bene al termine del finanziamento con un importo da riscattare molto spesso esiguo o pari ad una rata.

Ritiene che nell’ambito del recupero del credito, quando per intenderci, il cliente della società di leasing non paga le rate, siano sufficienti i poteri di rintraccio che hanno oggi i ricuperatori oppure occorre affiancare loro degli investigatori professionisti per rintracciare i beni?
L’inizio della fase del contenzioso ancor prima di acuirsi deve prevedere la piena disponibilità’ della società di leasing a trovare soluzioni alternative a quelle della risoluzione del contratto e restituzione del bene. Nei casi particolarmente gravi ove vi sia l’evidente rischio di occultamento del bene sarebbe opportuno ricorrere ad una serie di interventi mirati al controllo continuo del soggetto finanziato per il rintraccio del bene sia esso congruamente valutato sul mercato oppure anche a valore zero; certo dico anche a valore zero perché un bene può presentare un valore ufficiale irrisorio, ma intrinsecamente più elevato se contestualizzato nell’ambiente in cui opera e si trova senza tralasciare l’aspetto deontologico che impone il recupero del bene a favore dell’attuale proprietario.

di Marco Recchi
© Riproduzione riservata


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