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Guardie giurate, il Consiglio di Stato apre al lavoro autonomo

Con il parere 2531 del 25 settembre scorso, il Supremo Organo ha osservato che la sentenza 118/2018 del Tar Emilia-Romagna ha annullato l’art. 6 del D.M. 269/2010, che presuppone un rapporto subordinato per le guardie giurate
Il 17 ottobre scorso il Ministero dell’Interno ha diffuso ai Prefetti la circolare n. 14334/10089 illustrando la nuova situazione alle autorità territoriali riguardante il settore della vigilanza privata, alla luce del parere del Consiglio di Stato sulla sentenza n. 118/2018 del Tar Emilia-Romagna.
Infatti, il 25 settembre 2019 il Supremo Organo, con il parere n. 2531 ha osservato che la sentenza n. 118/2018 del Tar Emilia-Romagna, passata in giudicato, ha annullato l’art. 6 comma 2 del D.M. 269/2010, che presuppone un rapporto di lavoro subordinato per le guardie giurate. Con la suddetta sentenza, il tribunale aveva accolto il ricorso di un privato, che si è visto negare dalla Prefettura di Modena l’autorizzazione a svolgere l’attività di guardia particolare giurata in qualità di lavoratore autonomo. Secondo l’articolo 6 del DM 269/2010, “il riconoscimento della nomina a guardia giurata è subordinato all’esistenza di un rapporto di lavoro dipendente con il titolare della licenza prevista dagli articoli 133 o 134 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza”.
Il Consiglio di Stato, al quale è stato richiesto il parere, ha ammesso l’annullamento dell’art. 6, aprendo di fatto la possibilità per gli aspiranti guardie giurate di lavorare in forma autonoma. Con la circolare del Ministero dell’interno sono stati affrontati anche alcuni temi in merito allo svolgimento di tale attività da libero professionista, sui quali il Supremo Organo si è espresso. Tra questi, il discrimine tra guardia giurata autonoma e impresa di vigilanza privata, i requisiti necessari per lo svolgimento del mestiere in forma autonoma, i rapporti tra guardia giurata e committenza e il procedimento di rilascio da parte del Prefetto del titolo di guardia giurata.
Infine, nella circolare viene sottolineato che il passaggio a un nuovo inquadramento professionale “introdurrà significative novità nel complessivo sistema di governance del settore della sicurezza privata”. Per questo motivo verranno istituiti appositi controlli al fine di verificare che l’attività di guardia giurata svolta in modo autonomo si mantenga all’interno dei confini tracciati dal parere del Consiglio di Stato.

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