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Cyberbullismo: arriva il modulo per le denunce

La nuova legge prevede che il minore vittima di cyberbullismo possa compilare un modulo indirizzato direttamente al Garante per la privacy

Se ne parla sempre più spesso: il Cyberbullismo, un fenomeno in crescita che non accenna ad arrestarsi grazie all’uso della tecnologia. Una volta le prese in giro, i compagni con cui si litigava a scuola o qualsiasi altro aspetto spiacevole della scuola, rimanevano lì dove venivano lasciati dopo le ore di studio. Oggi no. Oggi grazie ai cellulari, ai computer, a internet, la finestra sempre aperta sul mondo, anche la suddivisione casa, scuola, hobby, sport viene meno. Se si ha un brutto problema, questo problema spesso e volentieri ci segue ovunque, ecco la forza del Cyberbullismo, diventa una seconda pelle che ingabbia la prima in una prigione invisibile ma certa, astratta, ma reale.

Il Cyberbullismo riguarda i soggetti minorenni e così anche la nuova legge approvata a maggio, dopo un lungo e tortuoso percorso, difende appunto i ragazzi di età minore di 18 anni. A Tale scopo arriva il modulo per le denunce di cyberbullismo da compilare online sul sito del Garante per la protezione della Privacy (vai al modulo).

Ripercorrendo l’iter che deve fare un minore vittima di cyberbullismo – purché abbia compiuto 14 anni, altrimenti sarà il suo tutore ad occuparsene- egli come prima cosa può inoltrare un'istanza al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social network per la rimozione dei dati. Lo stesso minore può chiedere l'oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi dato personale diffuso in rete, previa conservazione dei dati originali, a prescindere dal fatto che sia stato integrato o meno un reato. La richiesta dovrà essere presa in carico dal sito o dal social network entro 24 ore e bisognerà provvedere nelle successive 48. Se ciò non si verifica, il minore potrà rivolgere analoga richiesta al Garante per la protezione dei dati personali che dovrà provvedere entro 48 ore.

Nel modulo è chiesto al soggetto (minore ultraquattordicenne o a chi sul soggetto esercita la potestà genitoriale sul minore) di indicare se è "stato/a vittima ovvero che il minore sul quale esercita la potestà genitoriale è stato vittima di cyberbullismo", in relazione comportamenti posti in essere, realizzati in via telematica (pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d'identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati oppure "diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto il minore ovvero uno o più componenti della famiglia del minore allo scopo intenzionale e predominante di isolare il minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo".

Si chiede inoltre di segnalare il modo in cui è avvenuta la diffusione dei contenuti lesivi: sul sito internet, all'indirizzo web; social media o altro. E' possibile allegare immagini, video o screenshot che diano delle prove tangibili di ciò che si testimonia.
Viene chiesta successivamente una sommaria descrizione dei fatti e infine il modulo va inviato via mail all'indirizzo cyberbullismo@gpdp.it. Il richiedente deve anche indicare se è stata o meno presentata l'istanza di oscuramento o rimozione dei contenuti al gestore del sito e se è stata o meno presentata denuncia alle autorità.

La legge 71 del 2017 che prevede questi provvedimenti è stata la prima in Europa a tipizzare le condotte di cyberbullismo e a prevedere una rete di strumenti preventivi.

Di Karen Giacomello
© Riproduzione riservata

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