Il Codice Rosso è una legge che, entrata in vigore ad agosto 2019, mira a rafforzare la tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. Oltre ad apportare alcune modifiche al codice penale e al codice di procedura penale, la normativa inasprisce le sanzioni previste in materia.
Con la legge 19 luglio 2019 n. 69 sono state introdotte nuove misure a tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. Conosciuto con il nome di Codice Rosso, il provvedimento è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 25 luglio 2019 ed è entrato in vigore a partire dal 9 agosto di quello stesso anno.
I cambiamenti adottati si sono resi necessari in seguito all’escalation di femminicidi e di violenza domestica.
La legge, con “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere”, ha introdotto dunque strumenti per una tutela più adeguata e rapida, inasprendo le sanzioni già previste.
Quali sono le novità introdotte dal Codice Rosso
Tra le novità più significative troviamo procedure più celeri per l’avvio dei procedimenti penali, nuovi reati e una maggiore formazione per gli operatori del settore.
Per quanto riguarda il primo punto, l’art. 362, comma 1 ter c.p.p prevede che la polizia giudiziaria, acquisita la notizia di reato, debba informare il pubblico ministero immediatamente, anche in forma orale. A questa comunicazione dovrà seguire senza ritardo quella scritta.
Il pubblico ministero, da parte sua, dovrà ascoltare la persona offesa e chi ha presentato querela o istanza entro 3 giorni dall’iscrizione della notizia di reato, salvo situazioni particolari.
Nuovi reati e inasprimento delle sanzioni
La legge ha previsto quattro nuovi reati:
- la diffusione illecita di immagini o video con contenuti sessuali espliciti (revenge porn) senza il consenso delle persone rappresentate (art. 612 ter c.p.);
- costrizione o induzione al matrimonio (art. 558 bis c.p.);
- deformazione dell’aspetto della persona attraverso lesioni permanenti (art. 583 quinquies c.p.);
- violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persone offesa (art. 387 bis c.p.).
Le sanzioni già previste dal codice penale vengono inasprite:
- il delitto di maltrattamenti contro familiari e conviventi, punito da un minimo di due anni a un massimo di sei, passa da un minimo di tre a un massimo di sette;
- lo stalking, punito da sei mesi a un massimo di cinque anni, passa a un minimo di un anno a un massimo di sei anni e sei mesi;
- la violenza sessuale, punita con una condanna da cinque a dieci anni, aumenta da sei a dodici anni;
- la violenza sessuale di gruppo, da sei a dodici anni, passa da otto a quattordici.
Il Codice Rosso ha esteso i termini concessi alla vittima per sporgere querela, aumentandoli da sei mesi a dodici.
Si inaspriscono ulteriormente le aggravanti nel caso la violenza sessuale venga compiuta ai danni di minori. La pena viene aumentata fino a un terzo se gli atti sono messi in atto nei confronti di minori di quattordici anni in cambio di denaro, qualsiasi altra utilità o promessa.
Il ddl Roccella amplia il Codice Rosso
Approvato da entrambe le camere nel novembre 2023, il Codice Rosso si amplia grazie al disegno di legge Roccella. Con 157 voti favorevoli, il Senato ha dato il via libero definitivo alle nuove misure previste per rafforzare ulteriormente la tutela delle vittime di violenza e le norme di prevenzione (ammonimento, braccialetto elettronico, distanza minima di avvicinamento).
Il testo, che si compone di 19 articoli, non va quindi a sostituire la legge 19 luglio 2019 n. 69 ma la integra, concentrando l’attenzione nei confronti dei reati spia e delle misure di protezione preventiva.