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Assegno di mantenimento: revocato se la moglie rifiuta concrete offerte di lavoro

Assegno di mantenimento: che cos’è e quando può essere revocato?

Iniziamo subito con il chiarire il significato di assegno di mantenimento. Quest’ultimo rappresenta un contributo economico, che un coniuge devolve alla parte economicamente più debole, a seguito di separazione tra le parti.

L’assegno di mantenimento, viene, quindi, riconosciuto al coniuge sprovvisto dei mezzi necessari al proprio sostentamento, privo di redditi propri o non sufficienti a garantire un tenore di vita analogo a quello goduto durante il matrimonio. Cosa succede se il coniuge beneficiario del mantenimento rifiuta, senza motivo, concrete possibilità di lavoro?

L’ex moglie che respinge, senza alcuna giustificata ragione, reali offerte di lavoro, può rischiare di perdere l’assegno di mantenimento.

Questo è il principio definito dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 5817 del 2018, per mezzo della quale si respinge il ricorso di una moglie, che per i medesimi motivi era venuto meno l’assegno di mantenimento a lei corrisposto dal marito.

Nel caso di specie, la donna ricorre in Cassazione e anche la Suprema Corte ritiene la domanda infondata e rigetta il ricorso.

Pertanto, risulta essere stato negato l’assegno di mantenimento alla moglie che abile al lavoro e capace di produrre un reddito idoneo, rifiuti senza giustificato motivo le offerte di lavoro ricevute.

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